Dall’estremo sud della Birmania, punteggiato dall’infinita distesa di isole dell’Arcipelago Mergui, fino all’estremo e selvaggio nord ai confini con l’Himalaya, la pagoda è una delle architetture tipiche del paesaggio birmano. Le avvistiamo dal finestrino degli autobus, sulla cima di colline riarse dal sole; edifici religiosi poco conosciuti se non dagli abitanti dei villaggi vicini. Altre sono luoghi di culto verso cui convergono pellegrini da ogni parte della Birmania, come la roccia sacra di Kyaiktiyo, altre ancora rappresentano una delle testimonianze archeologiche più stupefacenti di tutto il sud-est asiatico, nella pianura di Bagan.
In Myanmar l’architettura religiosa, testimoniata dalla pagoda, è parte integrante del paesaggio naturale e spesso come nel caso di Kakku le pagode acquistano un’atmosfera tanto magica e suggestiva da spingere il viaggiatore a una deviazione dagli itinerari più turistici e convenzionali. In direzione di un luogo, le pagode di Kakku in Birmania, capaci di rendere il viaggio straordinario e intimo al tempo stesso. Un’intimità che nasce dalla sua collocazione geografica, a oltre 1300 metri di altitudine, in una zona poco frequentata e isolata. E dall’esperienza di contatto e relazione con gli abitanti del luogo: Kakku fa parte di un progetto di turismo di comunità[1] che riconosce alle minoranze etniche Pa’O dello stato Shan la gestione del sito. Saranno guide locali ad accompagnarci nella nostra visita alle pagode di Kakku, uno dei luoghi più straordinari di tutto il Myanmar.
Tour Straordinario Myanmar
Tour di 15 giorni che include Bagan, Indein, Lago Inle e Kakku con i suoi 2400 stupa
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Kakku: tra storia e leggenda
L’impressione di trovarsi in un luogo leggendario è sensazione comune che è facile sperimentare una volta giunti nella valle in cui sorgono le migliaia di pagode di Kakku. Gli abitanti stessi del luogo, popolato da centinaia di anni dalla minoranza etnica Pa’O, nutrono pochi dubbi circa l’origine del sito. Senza troppe complicazioni storiche o archeologiche fanno risalire la costruzione della prima e più importante pagoda di Kakku al re indiano Ashoka che nel III secolo a. C. estese i confini del proprio impero dall’attuale India fino all’estremità occidentale della Birmania. L’espansione coincise con un’epoca d’oro: politica, culturale e religiosa. Sotto re Ashoka il buddhismo conobbe un’intensa diffusione con missionari inviati ben oltre i confini del proprio impero per diffondere la parola del Gautama.
Quelle di Kakku in Birmania sono dunque una delle testimonianze più incredibili del fervore di un sovrano illuminato che pur sostenendo la diffusione del buddhismo, non adottò mai una politica discriminatoria nei confronti delle altre religioni[2].
Questa la leggenda, a cui segue la storia non meno avvincente dell’origine di Kakku, legata a doppio filo a re Alaung Sithu (XII secolo d. C) sovrano della nascente dinastia Bagan. Durante il proprio regno portò avanti un’intensa attività di costruzione[3], realizzando innumerevoli strutture militari, ma anche dighe e bacini idrici, rafforzando i confini con nuove colonie ed edificando pagode, come quelle di Kakku, per sostenere la diffusione del buddhismo. Le cronache ci hanno tramandato l’immagine di un sovrano ubiquo che a bordo della sua chiatta reale era in grado di spostarsi da un capo all’altro del proprio regno. Era lui stesso a scegliere i luoghi più belli e scenografici dove costruire le pagode: fiumi, laghi, colline, montagne e valli. Leggenda e storia che, come spesso accade in Myanmar, si intrecciano indissolubilmente; perfino noi, viaggiatori moderni e occidentali, non facciamo fatica a cogliere la magia del luogo in cui re Alaung Sithu ha costruito la prima pagoda di Kakku nella Birmania orientale. Un luogo che ancora oggi, a distanza di secoli, conserva intatta la propria straordinaria atmosfera.
Le pagode di Kakku in Birmania
La pagode si trovano a un’oretta di viaggio dalla città di Taunggy, crocevia importante di quella che è una delle principali arterie stradali che da Mandalay prosegue in direzione est fino alla Cina. Oltre le colline che circondano il sito di Kakku nel Myanmar orientale, in direzione ovest, si estende il lago Inle con i suoi villaggi galleggianti. Ma Kakku, nonostante la vicinanza in linea d’aria con una delle maggiori attrazioni turistiche del Paese, conserva, come abbiamo visto, una sua peculiare distanza dai percorsi tradizionali. A Kakku si arriva per un’unica ragione: ammirare il complesso di pagode più grande di tutta l’Asia. Gli edifici religiosi di Kakku sono racchiusi in un’area di 300 metri per 150 di lato. Al suo interno 2478 pagode disposte in file ordinate e divise da corridoi lastricati di mattoni. La guida Pa’O che vi accompagnerà durante il percorso vi racconterà le storie e le leggende che abbiamo descritto nel paragrafo precedente, con l’orgoglio di chi sente di appartenere da generazioni a questi luoghi così remoti.
È sufficiente un filo di vento per cogliere nel silenzio di quest’atmosfera surreale il tintinnio delle piccole campane collocate sulla sommità degli stupa. La loro forma, nella maggior parte dei casi, è sottile e dalle linee tondeggianti, ma durante la visita vi capiterà di osservare, tra le migliaia di stupa presenti a Kakku, anche altri ben più bizzarri. Alcuni ricordano strati di cubi disposti in maniera decrescente, altri ancora rammentano piccoli edifici: gli architetti e i loro committenti si sono sbizzarriti nell’espressione del loro fervore religioso. Consiglio a chi volesse cogliere uno scatto singolare del complesso di pagode di Kakku, di dirigersi verso la piccola vasca sul lato destro dell’area, dove le silhouette delle pagode si riflettono sull’acqua con un incredibile gioco di specchi.
Kakku e il turismo di comunità
In Myanmar il Community Based Tourism[4] (turismo di comunità) nasce nel 2012 con l’apertura politica del Paese verso l’esterno, quando anche i primi turisti hanno avuto la possibilità di conoscere un territorio da decenni isolato e impenetrabile. Un Paese, come avrete modo di vedere nel vostro prossimo viaggio in Myanmar, diviso in decine di gruppi etnici diversi, ognuno con il proprio Stato e una sua ben definita identità culturale.
Il turismo di comunità in Myanmar si propone di valorizzare aree e paesaggi naturali, siti archeologici e tradizioni culturali e al contempo consente al viaggiatore di intessere relazioni dirette con le comunità locali. Questo tipo di esperienza rende di certo il viaggio più emozionante e immersivo, ma diventa anche una concreta possibilità di sostegno per le comunità etniche che quei territori abitano e vivono. L’etica che sta alla base di questo tipo di approccio che noi seguiamo da anni e su cui noi di In Asia Travel abbiamo costruito la nostra identità, riconosce un coinvolgimento diretto delle comunità locali nell’esperienza di viaggio. Ciò che per noi diventa ricchezza impagabile di un’esperienza di viaggio unica e irripetibile, per le comunità locali si trasforma in un sostegno economico diretto e in un altrettanto impagabile condivisione delle loro tradizioni e del loro patrimonio culturale, materiale o immateriale che sia.
Se volete saperne di più sui trekking che organizziamo nelle aree più remote del Myanmar per conoscere le comunità locali che qui abitano e vivono potete contattarci al nostro indirizzo info@inasiatravel.com.
Se nel frattempo volete dare un’occhiata ad alcuni tour potete cliccare il banner in basso: un piccolo esempio dell’impegno che mettiamo nell’organizzazione dei nostri viaggi.
Trekking avventura Myanmar
17 giorni, tour dal percorso non convenzionale. Escursioni a piedi, canoa e bicicletta
Dal lago Inle a Kakku passando per Taunggy
Kakku in Birmania è di certo uno dei luoghi più incredibili di questo già incredibile Paese, un luogo intimo di quelli che ci lasciano così tante e intense emozioni che solo al nostro ritorno a casa riusciamo a coglierne fino in fondo l’intensità. Di luoghi come questi il Myanmar ne ha così tanti che, inevitabilmente, durante il nostro primo viaggio siamo obbligati a lasciarne da parte alcuni.
I tour che proponiamo verso Kakku e il lago Inle, così come altri in direzione ovest per scoprire le zone più remote della Birmania, rappresentano degli esempi di viaggi personalizzabili sia nella durata che nelle destinazioni. Una precisazione a cui teniamo molto, nata dalla consapevolezza che la rigidità non si addice al viaggio e che ogni viaggiatore o viaggiatrice, ogni famiglia con bambini ha le proprie esigenze e i propri sogni da realizzare. Il vostro trekking verso il lago Inle potrebbe allora ampliarsi fino alle pagode di Kakku e da qui proseguire verso sud fino a Loikaw. Una visita a Yangon e alla pianura di Bagan con le sue imponenti pagode potrebbe proseguire in direzione est per ammirare l’intima e magica atmosfera di Kakku. E questo vale per Kakku in Birmania, così come per le tante mete del sud-est asiatico che da anni visitiamo e verso le quali costruiamo esperienze di viaggio per ogni singolo viaggiatore.
Tour incantevole Myanmar
Esplora l’incantevole Birmania in 10 giorni: città come Amarapura e Mandalay, la natura del lago Inle e di Kalaw
Note
1 Il turismo di comunità può essere definito come una “forma di turismo che mira a includere e a favorire le comunità locali”. Questa definizione è stata ricavata dalla tesi di laurea magistrale di Cinzia Maso (Università Ca’ Foscari di Venezia) alla pagina 10 del pdf, consultato il 6 maggio 2020, all’indirizzo http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/10106/855702-1204086.pdf?sequence=2↵
2 Ashoka, Politica, Wikipedia L’enciclopedia libera, 6 maggio 2020, da https://it.wikipedia.org/wiki/Ashoka#Politica↵
3 Alaungsithu, Wikipedia (en), 6 maggio 2020, da https://en.wikipedia.org/wiki/Alaungsithu↵
4 Per un approfondimento (in inglese): Community Based Tourism, Tourism Concern, 6 maggio 2020, da https://www.tourismconcern.org.uk/community-based-tourism/↵