Le colline digradano dolcemente verso il fondo della valle. Le strade seguono il tracciato sinuoso dei tornanti che attraversano villaggi, campi coltivati e la foresta tropicale. Siamo a 900 metri sul livello del mare e percepiamo il cambio di temperatura rispetto alla pianura ad ovest da cui siamo appena arrivati. Le sere sono fresche in novembre nello stato Shan e qui sulle sponde del Lago Inle non è male avere nella propria valigia qualcosa di più pesante da mettersi addosso. Questione di gusti, ma è una sensazione niente male, se paragonata al caldo umido di Mandalay o Bagan.
Il Lago Inle in Birmania è il secondo specchio d’acqua dolce più vasto del Paese. I mezzi di trasporto onnipresenti in quest’area, come avrete modo di rendervene conto durante i vari tour del lago, sono le caratteristiche lance a motore lunghe e sottili che si fanno strada tra l’acqua e la vegetazione. Viene da chiedersi come facciano ad attraversare un groviglio così fitto di piante. Domanda che trova risposta nell’abilità e nell’esperienza di questa gente che con il Lago Inle ci vive e convive da centinaia di anni. Come i pescatori Intha, le cui immancabili silhouette fanno parte del paesaggio lacustre al pari dei giardini galleggianti, delle tante pagode costruite sopra la superficie del lago e delle abitazioni sospese qualche metro al di sopra dell’acqua.

Qui sul Lago Inle, a poca distanza dalla cittadina di Nyaungshwe, punto perfetto da cui partire all’esplorazione del territorio e dei suoi tanti templi, qui sul Lago Inle, dicevamo, dovrete cambiare prospettiva e accogliere punti di vista nuovi. Cosa comune in qualunque viaggio, ma opportuna per cogliere appieno le tante facce di questo luogo. Gli spostamenti in barca, i ritmi delle popolazioni locali, sospesi tra il boom turistico e tradizioni e atmosfere di un tempo antico; e poi le case sulle palafitte, i giardini galleggianti e i tanti villaggi tribali nelle colline che circondano il lago.
I mercati, l’arte della pesca, il Festival della Pagoda…
e al centro di tutto il Lago Inle.
Cosa vedere sul Lago Inle: tra pagode, templi e villaggi galleggianti
Nyaungshwe: la città sul lago
Punto di accesso privilegiato per le esplorazioni del Lago Inle e del
territorio, la città di Nyaungshwe ha più di tante altre località della regione beneficiato del boom turistico di questi ultimi anni. Sono stati costruiti nuovi alberghi e ristoranti, e prolificano attività che gestiscono tour del lago Inle, escursioni ai villaggi tribali e tante altre attività. E però Nyaungshwe resta una località piacevole da visitare, non fosse altro che per gli incantevoli scorci delle tante imbarcazioni ormeggiate lungo il canale principale che conduce al lago. Oppure per il suo Museo della Cultura ospitato all’interno dell’antico palazzo reale. Una struttura costruita in tek che già di per sé merita una visita per gli spettacolari incastri che sorreggono le volte del tetto. Così come per le fotografie d’epoca e alcuni pezzi di valore testimonianza dell’antica cultura Shan.
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I giardini galleggianti del Lago Inle: come coltivare sull’acqua
Se vivi sulle sponde di un lago e hai bisogno di coltivare terra per sfamare la tua famiglia è probabile che arrivi ad adottare una soluzione creativa e ingegnosa come quella impiegata dagli Intha.
I giardini galleggianti funzionano così: sulle sponde meridionali del lago gli abitanti stendono su di un tappeto di alghe il fango raccolto dall’acqua. Particolarmente ricco di sostanze nutritive. Ideale dunque per la coltivazione. L’humus è disposto in strisce sottili che poi costituiranno l’orto, e strato dopo strato viene tenuto in posizione da pali di bambù conficcati dentro il terreno e che fuoriescono per parecchi metri dall’acqua. I pali delimitano il confine di ogni coltivazione costituita da frutta e verdure oltre a diverse varietà di fiori. In questo modo le popolazioni Intha che vivono sulle sponde del lago possono variare la loro dieta integrando le proteine del pesce con le vitamine provenienti da frutta e verdura. Oltre a utilizzare il surplus alimentare per vendere i prodotti in eccesso ai mercati della regione.
Inthein e i mille stupa del Lago Inle
Siete appena arrivati da Bagan oppure da Mandalay; quale sia la provenienza del vostro itinerario in Myanmar potreste soffrire di una certa, come dire, overdose da pagode, stupa e architetture buddiste. Cosa comprensibilissima, malgrado farne a meno da queste parti sembra piuttosto difficile, soprattutto se durante la vostra visita del Lago Inle capitate al villaggio di Inthein (scritto talvolta anche come Indein). La prima ragione è la sua collocazione scenografica, situato sulle sponde del lago; si arriva al villaggio in barca con alle spalle tutta la grandiosità della specchio lacustre.

Non appena scendiamo sulla “terraferma”, termine sempre ambiguo da queste parti, il paesaggio cambia drasticamente. Si fa più piccolo e raccolto e dovunque guardiamo, di fronte a noi, si distende una sterminata panoplia di stupa. Ce ne sono di piccoli e di giganteschi ornati di elefanti, deva e pavoni. Risulta impossibile contarli tutti e le foto si sprecano in un susseguirsi di scorci che cambiano a ogni nostro passo. Capita di vedere in questo paesaggio suggestivo abitanti del villaggio attraversare le vie di terra con sacchi e cataste di legna accrescendo la sensazione di trovarsi in un luogo magico sospeso da qualche parte nello spazio e nel tempo.
Pagoda Phaung Daw Oo Paya: il luogo più sacro del Lago Inle
D’accordo, un’altra pagoda. Ma questa volta si tratta di uno dei luoghi più sacri situati sulle sponde del Lago Inle. Tanti i fedeli che ogni giorno raggiungono i gradini della Pagoda Phaung Daw Oo per accedere al suo interno alle venerate statue del Buddha. La pagoda ne ospita cinque di cui farete fatica a riconoscerne la forma originaria. Sono infatti interamente ricoperte di foglie d’oro al punto che negli anni parte di queste sono state tolte per alleggerirne la struttura.

Particolarmente impressionate è il Festival della Pagoda Phaung Daw che si tiene ogni anno nel mese di Thadingyut del calendario birmano (tra Settembre e Ottobre). Enormi imbarcazioni seguite da altre più piccole inaugurano la stagione della navigazione sul Lago Inle, mentre copie delle cinque statue del Buddha compiono il loro pellegrinaggio toccando i 14 principali villaggi che sorgono sulle sponde del lago. Un’occasione da non perdere per chiunque volesse conoscere un’antica festa birmana e immergersi nelle tradizioni più antiche e autentiche della regione.
Cosa fare sul Lago Inle: tour, mercati e trekking spettacolari
I mercati del Lago Inle
Sia sulle sponde del Lago Inle che nei villaggi del territorio si svolgono mercati a rotazione seguendo uno schema che tocca ogni giorno una località diversa per ricominciare il percorso dall’inizio. Detta così sembra piuttosto complessa la faccenda, ma per tutti gli appassionati di autentici oggetti tradizionali e soprattutto per chi volesse contribuire in maniera diretta al sostegno delle etnie locali i mercati dell’Inle sono un’occasione da non perdere.
Dal primo al quinto giorni qui di seguito lo schema:
- Kalaw, Shwenyaung, Inthein;
- Nyaungshwe, Pindaya, Nampan;
- Than Taung, Heho, Kyone, Taung Tho;
- Aungban, Taunggy, Ywama;
- Pwe Hla, Maing Thauk, Phaung Daw Oo Paya;
Vale la pena precisare che la maggior parte dei prodotti venduti nei mercati del lago Inle sono indirizzati a una clientela locale, visto che gli oggetti in vendita sono verdure, frutta e accessori per la pesca. Ma se vi trovaste nella località in cui si svolge il mercato, vale la pena di acquistare uno spuntino alle tante bancarelle, facendo attenzione alle norme sanitarie per evitare spiacevoli inconvenienti, oppure puntare sui tessuti. In vendita infatti troverete i longy, gli abiti tradizionali in versione femminile e maschile, così come prodotti più turistici come oggetti in argento e legno nei mercati del Lago Inle che si svolgono in località più turistiche come Nyaungshwe, Kalaw o Taunggy.
Trekking Lago Inle: natura e villaggi tribali
Le infinite possibilità di escursioni che offre il Lago Inle consentono di organizzare trekking personalizzati in grado di soddisfare tutte le esigenze e i desideri dei viaggiatori. È possibile organizzare trekking in partenza dal Lago Inle come quello che dal villaggio di Indein conduce in un paio di giorni alla città di Kalaw, graziosa stazione climatica del Myanmar circondata da boschi e pinete. In questo caso si attraversano i villaggi di Tha Pyay Pin, Than Taung e Taungkyar per trascorrere la notte in un monastero o in un’abitazione locale. Si prosegue poi il giorno successivo in direzione ovest passando dalle località di Khon Hla, Baw Kae e Nang Aww fino a giungere a Lamia da cui con un pickup arriviamo nella cittadina di Kalaw.

In alternativa è possibile effettuare il trekking nella direzione opposta procedendo da Kalaw verso est fino a raggiungere dopo tre giorni di escursione le sponde del Lago Inle. Si tratta di una proposta rivolta a coloro che desiderano entrare in contatto e conoscere le minoranze etniche del Myanmar come i Pa O e Taung Yoe. Un viaggio avventuroso che unisce la scoperta della natura autentica del Myanmar con un contatto altrettanto affascinante e ricco di suggestioni mentre attraversiamo i tanti villaggi tribali immersi nella vegetazione. È l’opportunità di fare esperienza di una relazione che per quanto breve, riesce a toccare in profondità l’animo di chi la vive. Come del resto accade in ogni viaggio quando riusciamo a stabilire un contatto autentico, con gli abitanti del posto.
Escursioni sul Lago Inle: tra stupa e villaggi
Il protagonista della regione è senza dubbio il lago. In tutte le sue connotazioni. Fonte di sostentamento per le popolazioni che ne abitano le sponde. Attrazione irrinunciabile per i tanti turisti che ogni anno arrivano fino a qua. Ecosistema fondamentale per la sopravvivenza di pesci, uccelli e tanti altri animali che potrete osservare durante le vostre escursioni sul Lago Inle. Dalle mucche ai tanti volatili appollaiati sui resti di palafitte sospese sull’acqua.

In barca potreste visitare i giardini e gli orti galleggianti, senza dubbio una della maggiori attrazioni del Lago Inle. Oppure scoprire i tanti villaggi che si affacciano sulle sue sponde. Senza dubbio un colpo d’occhio unico su uno stile di vita immutato da secoli. Impareggiabile in questo caso è l’avvicinamento in barca alle abitazioni disposte su palafitte, incredibile dimostrazione di quanto l’essere umano sappia adattarsi con creatività e ingegno ai diversi paesaggi naturali. Particolarmente suggestivo il villaggio di Sankar. Situato nel Lago Moebye si raggiunge attraversano il canale lungo 30 chilometri che unisce l’Inle a quest’ultimo. È nei pressi del villaggio di Sankar che si trova uno dei più spettacolari complessi di stupa della regione. Dalla superficie dell’acqua emergono infatti i resti sommersi di edifici religiosi fornendo un colpo d’occhio estremamente suggestivo.
Escursioni in bici lungo le sponde dell’Inle
Per chi ne avesse abbastanza di barche suggeriamo di servirsi della bici per raggiungere i tanti luoghi di interesse che si trovano attorno al lago a breve distanza dalla cittadina di Nyaungshwe. Una bella escursione è quella fino all’azienda Red Mountain da dove ammirare uno spettacolare tramonto sorseggiando del buon vino locale. Esatto, vino prodotto e imbottigliato direttamente da questa azienda vinicola, una della poche realtà di questo tipo presenti in Myanmar.

Oppure potreste pedalare in direzione di Maing Thauk, esempio tipico di villaggio costruito su palafitte. Qui si trova anche un suggestivo ponte realizzato interamente in legno, uno dei più lunghi della regione. Attraversarlo circondati dall’acqua e dalla vegetazione lacustre che cresce sotto di esso è un’esperienza che vale davvero al pena.
Quando visitare il Lago Inle
Questione di gusti, visto che la gente del posto non finirà mai di stupirsi del perché così tanti turisti arrivo sul Lago Inle in inverno e non preferiscano invece i mesi estivi.

Quando, è bene ricordarlo, le precipitazioni sono più elevate, ma la natura, grazie alla pioggia benefica, risorge in un tripudio di colori e odori. Uno sguardo autentico al paesaggio della regione potremmo dunque ottenerlo solo nei mesi che vanno da Giugno a Settembre. In questo periodo, giusto per dare un’idea, le risaie sono verdi e non secche come durante il periodo migliore per visitare il Myanmar. Migliore per gli occidentali ovvio, che non debbono fare i conti con le precipitazioni, peraltro non così eccessive come negli anni scorsi.
Da Novembre fino ad Aprile possiamo concederci una vacanza in Myanmar sulle sponde del Lago Inle certi di un clima favorevole e di pochi giorni di pioggia durante il nostro tour. Il periodo perfetto per le escursioni lungo le sponde del lago oppure per un trekking avventura attraverso i villaggi e le colline che circondano il lago.