La Cambogia è una delle mete più amate di tutto il sud-est asiatico: il suo territorio naturale variegato e il suo vasto patrimonio storico-culturale la rendono a dir poco irresistibile. Ma ciò che veramente la contraddistingue e la differenzia da tutte le altre destinazioni sono il suo carattere pacifico e accogliente e la sua anima senza tempo: le due caratteristiche della Cambogia che ti lasceranno sicuramente a bocca aperta!
Visitare la Cambogia è come scoprire un mondo nuovo fatto di affascinanti templi ancestrali, villaggi galleggianti e paradisiache isole tropicali. Ogni angolo del Paese ha una sua storia da raccontare, un ricordo da condividere e, oltre alle mete più conosciute e iconiche, tantissimi sono i suoi volti più nascosti ancora da svelare.
In questo articolo scopriremo insieme cosa vedere in Cambogia, così potrai immergerti in tutti i panorami che questo Paese ha da offrirti, passeggiare tra le risaie di Battambang, le piantagioni di pepe di Kampot e le colline del Mondulkiri; farti conquistare dai sapori della cucina khmer, dal suo curry profumato e dai diversi piatti dello street food; e, infine, lasciarti ammaliare dalla cultura del luogo grazie alla gentilezza di un popolo che ti farà sentire subito a casa.
Cosa vedere in Cambogia: 10 luoghi da visitare nel 2025
1. I templi di Angkor

Angkor, situato tra il lago di Tonlé Sap e il monte Phnom Kulen, è il sito archeologico più importante della Cambogia. Un tempo cuore pulsante dell’antico Impero Khmer, di cui fu capitale tra il IX e il XV secolo, conserva una cinquantina di templi aperti al pubblico, ricostruiti durante il periodo coloniale francese con la tecnica dell’anastilosi. Tra i più celebri spiccano sicuramente:
- Angkor Wat, simbolo non solo del sito ma di tutta la Cambogia;
- Angkor Thom, al cui interno si trovano alcuni tra i monumenti più suggestivi del parco archeologico;
- Baphuon, un tempio-montagna da cui è possibile godere di una vista mozzafiato;
- Ta Prohm, celebre per la straordinaria fusione tra rovine e nature, reso celebre dal film “Tomb Raider”.
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2. Phnom Penh

Phnom Penh è la capitale politica ed economica della Cambogia, oltre che la sua città più grande e popolosa. Un tempo nota come “Perla dell’Asia”, sorge alla confluenza dei fiumi Mekong, Tonlé Sap e Bassac, nella parte sud-orientale del Paese. Ancora oggi, conserva un mix straordinario di architettura khmer tradizionale e influenze coloniali francesi. Tra le sue attrazioni principali troviamo:
- il Palazzo Reale e la Pagoda d’Argento;
- il Museo Nazionale;
- Il Wat Phnom, luogo simbolo legato alla leggenda della fondatrice Lady Penh;
- il Tuol Sleng Genocide Museum (l’ex carcere S-21) e il memoriale di Choeung Ek, testimoni della drammatica storia recente del Paese.
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3. Battambang

Battambang, città dalla bellezza tanto discreta quanto unica, è la seconda città più popolosa della Cambogia. Si estende lungo il fiume Sangker, in una pianura molto fertile, perfetta per le coltivazioni di frutta esotica e, soprattutto, di risaie, tanto che la città viene considerata la “ciotola di riso” del Paese.
La storia di Battambang è stata molto travagliata, tra dominazioni siamesi, la colonizzazione francese e il tragico periodo dei Khmer Rossi. Oggi, però, la città è un vivace centro culturale, caratterizzato da architetture raffinate e dalla presenza di numerose gallerie d’arte. Simbolo importante della città, è senza dubbio l’istituto Phare Ponleu Selpak, culla del celebre circo cambogiano.
Tra le esperienze imperdibili da vivere a Battambang spiccano il pittoresco “bamboo train” e la visita al mercato art déco Psar Nat.
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4. Lago Tonlé Sap

Tonlé Sap in lingua khmer significa “grande fiume dalle acque fresche”: un nome che riflette la sua importanza nella vita dei cambogiani. Situato nel cuore del Paese, è il più grande lago di acqua dolce del sud-est asiatico ed è una vera e propria risorsa vitale per l’ecosistema e la popolazione cambogiana. Il Tonlé Sap è alimentato da numerosi affluenti e collegato al Mekong tramite un fiume omonimo. Durante la stagione delle piogge, a causa dell’aumento di pressione del Mekong, il fiume Tonlé Sap inverte il suo flusso, facendo espandere il lago da circa 2.500 km² fino a oltre 10.000 km². Questo fenomeno naturale fa del lago un bacino di regolazione essenziale per la prevenzione delle inondazioni nel basso Mekong. In più, questa dinamica stagionale fa sì che le sue rive siano abbondantemente fertilizzate dalle inondazioni e le sue acque ricchissime , tanto da contribuire al 75% della pesca interne della Cambogia.
Da non perdere:
- I villaggi galleggianti, come quello di Kompong Kleang;
- Bon Om Tuk, il Festival dell’Acqua, che celebra l’inversione del flusso del fiume con gare di barche e festeggiamenti che coinvolgono l’intera nazione.
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5. Sambor Prei Kuk

Il Sambor Prei Kuk comprende oltre 100 templi, rappresentando così uno dei siti archeologici più significativi del sud-est asiatico. L’architettura del sito, caratterizzata da torri cilindriche e decorazioni in arenaria, esprime in pieno lo stile pre-angkoriano e ospita strutture religiose dedicate sia a Shiva che a Buddha. Nel 2017 Sambor Prei Kuk è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il suo eccezionale valore culturale.
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6. Le isole di Koh Rong e Koh Rong Samloem

Koh Rong e Koh Rong Samloem sono due isole cambogiane situate nel Golfo del Siam. Seppur non distanti tra loro, le due isole sono ben distinte l’una dall’altra:
- Koh Rong è la seconda isola più grande della Cambogia: celebre per il suo paesaggio tropicale intatto e le meravigliose barriere coralline che danno l’imperdibile occasione di osservare il plancton bioluminescente durante la notte. Meta ideale per una vacanza al mare in Cambogia.
- Koh Rong Samloem, invece, è più piccola e tranquilla della precedente, immersa in una natura ancora più incontaminata. A differenza della sorella maggiore, Koh Rong Samloem offre un’atmosfera più intima e autentica, con paesaggi ideali per snorkeling, immersioni, kayak e trekking.
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7. Le province remote: Mondulkiri e Ratanakiri

Situate nell’estremo est e nord-est del Paese, le province di Mondulkiri e Ratanakiri sono tra le più affascinanti della Cambogia. Mete perfette per tutti i viaggiatori alla ricerca dell’autenticità dei luoghi.
Mondulkiri, la provincia più estesa e meno popolata della Cambogia, è abitata prevalentemente da Phnong, popolazioni che vivono principalmente di agricoltura e conservano tradizioni ancestrali. Ratanakiri, confinante con Laos e Vietnam, è invece una provincia montuosa ricca di foreste tropicali.
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8. La provincia di Kampot

La cittadina di Kampot sorge nel sud della Cambogia. Nota prevalentemente per le sue piantagioni di pepe, è celebre anche per le spettacolari formazioni calcaree delle grotte di Phnom Chhngok e Pnohm Sorsia, e le atmosfere misteriose del Parco Nazionale di Preah Monivong Bokor, dove tra le colline nebbiose e le stupende vedute panoramiche della costa, sorge una vecchia stazione climatica abbandonata, che fu costruita dai francesi in epoca coloniale.
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9. Il tempio remoto Preah Vihear

Il tempio di Preah Vihear è un sito religioso molto antico, oltre che uno dei siti di interesse storico più importanti di tutta la Cambogia. Il tempio si trova lungo il confine con la Thailandia ed è risalente all’XI-XII secolo (siamo nel pieno del periodo Khmer). Fu costruito in onore di Shiva, divinità induista, su un’altura dalla quale è possibile ammirare tutta la pianura cambogiana. Nel 2008, il tempio è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
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10. Kratié

Lungo le rive del fiume Mekong, nella parte nord-est della Cambogia, nasce la cittadina di Kratié con la sua atmosfera rilassata e il suo fascino derivante dal periodo coloniale francese. Meta ideale per coloro che cercano una meta lontana dall’eccessivo afflusso turistico, tra le sue principali attrazioni e attività suggeriamo:
- Il Wat Phnom Sombok, una collina con un tempio buddista da cui poter ammirare una vista spettacolare sul Mekong;
- Passeggiare sul lungofiume di Kratié e gustare piatti locali come il Kralan.
- L’escursione in barca sul Mekong per l’avvistamento dei rari delfini neri dell’Irrawaddy.
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Quando andare in Cambogia
Partendo dal presupposto che è sempre il momento perfetto per regalarsi un bel viaggio in Cambogia, è lecito chiedersi: qual è il periodo migliore per partire?
La risposta? Dipende da quello che cerchi!
La Cambogia, infatti, presenta un clima tropicale monsonico, la cui temperatura scende raramente sotto i 22˚C e che è suddiviso in due stagioni:
- La stagione secca, da novembre ad aprile, con temperature che oscillano tra i 25°C e i 35°C. È il periodo ideale per esplorare i siti archeologici, rilassarsi sulle spiagge tropicali e partecipare a eventi culturali come il Capodanno Khmer che si tiene ad aprile; ma è anche il periodo caratterizzato da maggiore afflusso turistico.
- La stagione delle piogge, da maggio a novembre, porta con sé piogge frequenti (concentrate prevalentemente tra settembre e ottobre). Nonostante ciò, questa stagione regala paesaggi verdi e rigogliosi, perfetti per esplorazioni, crociere fluviali e visite ai villaggi galleggianti, lontani dal caos dell’alta stagione.
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Per chi non vede l’ora di visitare il complesso archeologico di Angkor l’arrivo all’aeroporto internazionale di Siem Reap rappresenta la scelta migliore. La città ha conosciuto negli ultimi anni una rapida crescita dovuta alla sua vicinanza ai templi più spettacolari di tutto il sud-est asiatico. Avrete il tempo di riposare, godere di una cena in uno dei tanti ristoranti presenti in città e fiondarvi il mattino successivo di fronte all’ingresso dell’area archeologica. Due giorni sono un tempo più che sufficiente per visitare i templi più conosciuti di Angkor e quelli minori, concedendovi quelle pause necessarie a riprendervi dallo stupore generato da tanta maestosità. Difficilmente troverete termini di paragone per descrivere quello che vedrete: Angkor resterà un ricordo indelebile del vostro viaggio di una settimana in Cambogia.

Ma visto che meraviglia richiama altra meraviglia, vi suggeriamo il terzo giorno un’ulteriore esplorazione archeologica: questa volta al di fuori di Angkor. Verso est, a una sessantina di chilometri da Siem Reap, si trova il Beng Mealea (Stagno del loto), immerso nella vegetazione tropicale è tra gli ultimi templi hindu prima dell’avvento del buddhismo. L’atmosfera che circonda il luogo, le rovine ornate di naga e raffigurazioni del divino uccello Garuda, conferiscono alla visita il sapore di una vera e propria esplorazione, quasi che l’intero complesso fosse stato scoperto pochi giorni prima del vostro arrivo.
Arrivati a metà del nostro viaggio proseguiamo in direzione del lago Tonle Sap, lo specchio d’acqua dolce più vasto del sud-est asiatico, con i suoi villaggi che spiccano dal paesaggio rurale con le loro fragili strutture in bambù. Costruiti per affrontare le periodiche inondazioni lacustri rappresentano un perfetto esempio di adattamento all’ambiente. Al pari dei villaggi galleggianti che è possibile raggiungere a bordo delle caratteristiche lance a motore. Intere comunità acquatiche che vivono di pesca e commercio dove troviamo scuole, ospedali e ristoranti raggiungibili esclusivamente a bordo di imbarcazioni.

È quasi trascorsa una settimana in Cambogia e ci stiamo avvicinando alla fine. Ma prima di prendere il volo dedichiamo ancora qualche giorno per visitare la città di Battambang, centro storico e commerciale in prossimità del Tonle Sap, per proseguire poi verso sud in direzione di Phnom Penh, la capitale. Inevitabile in città affrontare il tema del genocidio pianificato dagli Khmer Rossi guidati dal dittatore Pol Pot di cui la Scuola S-21 ne è una drammatica testimonianza.

Quello che segue è un itinerario tra i meno consueti della Cambogia che in dieci giorni vi consentirà di accedere alle regioni remote del Mondulkiri e del Ratanakiri.
Il punto di partenza è la capitale Phnom Penh da cui proseguire in direzione nord-est verso il centro abitato di Kompong Cham, affacciato sulle rive del Mekong. Lungo il percorso una sosta gastronomica presso il mercato di Skuon i cui ragni fritti rappresentano già di per sé un’attrazione, ma curiosando tra i banchi non mancheranno ulteriori sorprese alimentari. A dominare il paesaggio, lontano dai centri abitati, campi di riso e piantagioni di caucciù (l’albero della gomma) che ci accompagnano mentre ci addentriamo nelle province remote della Cambogia.
Entro i confini del Mondulkiri la cascata di Bou Sra, tra le più bella del Paese, la pagoda di Doh Krormom, con la sua impareggiabile vista sul paesaggio circostante e la collina di Samot Cheur (Oceano di alberi) da cui ammirare una volta di più la foresta cambogiana in tutta la sua maestosa bellezza. Ma il modo migliore per conoscere l’oceano di alberi è senz’altro quello di affidarsi alle guide locali, orgogliose testimoni di una terra che ha conosciuto durante il genocidio degli Khmer Rossi un drammatico spopolamento. Un turismo eticamente responsabile consente oggi di valorizzarne il territorio e contribuire alla crescita economica delle realtà locali.

Più a nord nella regione del Ratanakiri una sosta presso il villaggio Bokeo consente di vedere da vicino i singolari metodi di estrazione degli zirconi, mentre il lago Yeak Laom regala la possibilità di un bagno rinfrescante nelle sue limpide acque. La sua forma perfettamente circolare non lascia dubbi sulla sua origine vulcanica, più intriganti però sono le storie che le guide locali raccontano sulla sua nascita mitologica. Nel corso del trekking non mancheranno poi soste presso i villaggi locali e un indimenticabile viaggio in barca lungo il corso del fiume Tonle San.

Se dieci giorni in Cambogia vi sembrano un tempo tutto sommato breve, tenete presente che il viaggio non è ancora finito. Le distanze tra le varie località richiedono spostamenti accettabili in termini di tempo e dal Ratanakiri possiamo raggiungere con facilità quello stupefacente spettacolo naturale che sono le cateratte del Mekong dove il fiume raggiunge un’estensione massima di 12Km. E se la natura desta meraviglia, in Cambogia l’architettura stupisce altrettanto, con l’ineguagliabile sito archeologico di Preah Vihear situato sopra un altopiano affacciato sul paesaggio circostante.

E se adesso lo sconforto per la partenza imminente comincia a farsi sentire non dimenticate che restano ancora un paio di giorni per concludere il viaggio nel sito archeologico più grandioso del Paese. Benvenuti a Siem Reap e al sito archeologico di Angkor: meraviglia delle meraviglie.

Negli itinerari precedenti avete avuto modo di conoscere gran parte dei luoghi da visitare nel Paese, ma non di certo gli unici. Tenendo presente quanto scritto sopra, due settimane in Cambogia offrono un ulteriore ventaglio di possibilità per conoscerne a fondo la storia, apprezzarne le bellezze naturalistiche e concedervi un meritato soggiorno sulle sue isole.
Il Parco Nazionale di Phnom Bokor sulle Dâmrei Mountains (parte sud orientale delle Montagne del Cardamomo) promette una pausa climatica dall’afa tropicale. Percorsi a piedi nella foresta primaria e suggestive rovine coloniali. Su di un’altura che domina il paesaggio la stazione climatica di Bokor Hill è un remoto insediamento costruito negli anni venti dai francesi. Nonostante oggi siano state realizzate nell’area strutture moderne, i resti degli edifici abbandonati conferiscono al paesaggio quell’atmosfera da città fantasma resa celebre nell’omonimo film City of ghosts[1].

A sud del parco, lungo la costa, la cittadina di Kep è il luogo perfetto per rilassarsi e gustare le squisitezze locali. Frutti di mare e granchi in abbondanza prima di proseguire il viaggio in direzione di Kampot con la sua architettura coloniale e le coltivazioni di pepe tra le migliori al mondo. Una tradizione che è orgoglio cittadino fin dal XIII secolo.
E infine alla ricerca delle isole e mare della Cambogia suggeriamo la vicina Koh Rong con le sue innumerevoli spiagge e un entroterra lussureggiante. Il posto giusto dove mettere da parte il telefono e tuffarsi in mare.

Cucina cambogiana: tradizioni e specialità da provare

La cucina cambogiana è un potpourri di sapori e influenze di culture diverse, come quella cinese, quella vietnamita e quella francese. L’alimento principale dei piatti cambogiani è sicuramente il riso che viene proposto in tantissime gustose varianti. Di certo non possiamo non citare l’Amok Trei, considerato il piatto nazionale del Paese: curry di pesce cotto al vapore in foglie di banano arricchito con spezie e latte di cocco.
Altri piatti che ti delizieranno il palato sono il Lok Lak, manzo saltato servito con verdure e una salsa al lime e pepe nero di Kampot; il Kuy Teay, di noodles di riso in brodo con carne e verdure; e il Samlor Machu, una zuppa agrodolce con pesce e tamarindo.
Un altro caposaldo della cultura culinaria della Cambogia è sicuramente lo street food, tra cui si distinguono piatti come il Num Pang (baguette farcita con carne e verdure), i Noum Chek Chien (banane fritte in pastella di cocco e sesamo) e il Kdam Chaa (granchio fritto con pepe verde, tipico della costa di Kep).
Ovviamente è sempre bene tenere a mente alcune semplici regole per evitare conseguenze negative sulla salute: preferire cibi ben cotti, bere solo bevande sigillate e fare attenzione all’igiene di locali e street food, evitando cibi crudi o sospetti.
Consigli di viaggio: vaccinazioni e sicurezza in Cambogia
Prima di preparare la valigia, è consigliabile informarsi bene: vediamo insieme alcune informazioni utili per affrontare il viaggio in Cambogia!
- Non sono previste vaccinazioni obbligatorie, tuttavia è sempre consigliabile consultare il proprio medico per precauzione personale.
- È consigliabile utilizzare repellenti contro le zanzare ed attenersi sempre alle normali abitudini igienico-alimentari, più che sufficienti per viaggiare in totale sicurezza.
- La Cambogia è un paese accogliente e ospitale: è sufficiente adottare un atteggiamento rispettoso nei confronti delle persone e delle leggi locali per vivere un’esperienza tranquilla al cento per cento.
- È una destinazione adatta a tutte le famiglie!



