Karakol: dalla cultura nomade alle vette del Tian Shan. La gemma nascosta del Kirghizistan

Benvenuti a Karakol, pot-pourri di tradizioni e avventure, situata nel cuore pulsante del Kirghizistan. Collocata sulle rive del Lago Issyk-Kul, è una città che promette esperienze uniche e irripetibili, sia per gli escursionisti più coraggiosi, sia per gli amanti della storia, curiosi di scoprire le antiche leggende della Via della Seta.

Benvenuti nelle strade di questa misteriosa città, dove passeggiare è come viaggiare nel tempo e nello spazio. Tra le sue vie potrete avvertire l’eco dei mercati uzbeki, fermarvi ad assaggiare specialità della cucina uigura e leggere una nuova storia su ogni volto che incontrerete, come fosse il capitolo di un romanzo d’avventura.

Uomini in abito tradizionale a Karakol, in Kirghizistan
Volti del Kirghizistan – Karakol

Benvenuti in una terra dove tutto sembra possibile, allacciate le cinture e preparatevi a stupirvi: Karakol vi aspetta con le sue storie eccentriche, il suo spirito indomabile e… il suo kumis locale, se vi sentirete abbastanza coraggiosi da assaggiarlo.

In fin dei conti, un po’ di avventura non ha mai fatto male a nessuno, giusto?

Breve panoramica storica e culturale di Karakol

Fin da bambini ci educano a non giudicare un libro dalla copertina, ma questo insegnamento di certo non vale per Karakol. Già dalla storia del suo nome, infatti, si può intravedere tutta la sua unicità. Forse non tutti sanno che Karakol ha indossato il nome di Przhevalsk per circa un secolo, in onore dell’esploratore russo Nikolaj Michajlovič Prževal’skij[1], che morì di tifo nel 1888 proprio nei pressi della città. Solo nel 1991, quando la Repubblica Socialista Sovietica Kirghisa divenne la Repubblica del Kirghizistan, Karakol tornò al suo nome originario.

Fondata nel 1869 da una guarnigione militare russa, Karakol fu scelta come avamposto per la sua posizione strategica e il suo clima favorevole e mite. Tra i suoi primi abitanti, difatti, figuravano ufficiali dell’esercito, a cui si aggiunsero presto esploratori e commercianti. Dunque, il nome dell’esploratore Przhevalsk è stato – seppur temporaneamente – il biglietto da visita ideale per questa terra occupata presto da popoli di etnie diverse come i russi, gli uiguri, i kirghisi nomadi e i dungani.

Oltre alle suggestive architetture religiose e alle moderne infrastrutture urbane realizzate durante il boom economico dell’epoca sovietica, l’anima multiculturale di Karakol si manifesta attraverso le sue tradizioni ancestrali. Uno degli esempi più caratteristici è rappresentato dalle antiche competizioni sportive, celebrate durante eventi come i World Nomad Games[2]. Qui, si può assistere a spettacolari sfide di Kok Boru, un gioco simile al polo ma giocato con una carcassa di capra, e gare di tiro con l’arco. Non meno affascinanti sono le competizioni di costruzione di yurte, le tradizionali tende nomadi, e il salburun, la caccia con le aquile, un’arte primitiva custodita dai nomadi kirghisi.

Nomadi del Kirghizistan che, nei pressi di Karakol, preservano l'arte della caccia con l'acquila
Caccia con le aquile, antica arte custodita dai nomadi del Kirghizistan

Attrazioni principali di Karakol

Karakol è un ponte tra la Cina, a est, e il resto dell’Asia Centrale, a ovest. Una città mutevole e piena di contraddizioni ma che riesce a mantenere salda la sua identità. Percorrendo le strade del suo vivace centro storico avrete quella magica sensazione di perdervi continuamente pur ritrovandovi, alla fine, esattamente dove volevate arrivare, sommersi dalla mescolanza di culture e dal sincretismo religioso di questa terra multietnica e poliedrica.

La Moschea Dungana

Costruita tra il 1907 e il 1910 per la comunità Dungana locale, composta da musulmani cinesi fuggiti dalla ribellione dei Taiping[3] in Cina, è stata progettata da un architetto cinese con una tecnica di costruzione che utilizza un sistema di incastri. Di fronte e all’interno di questa meraviglia architettonica, infatti, avrete la sensazione di assistere a un piccolo miracolo: un enorme puzzle in cui le tessere non si limitano a formare un’immagine, ma creano un vero e proprio edificio, realizzato interamente in legno e senza l’utilizzo di chiodi.

La Moschea Dungan, uno dei luoghi più significativi da visitare a Karakol
La Moschea Dungana di Karakol

Cattedrale della Santissima Trinità

La Cattedrale della Santissima Trinità (una delle circa quaranta chiese ortodosse del paese) è l’edificio più alto della città, con la punta della croce che si erge a circa 26 metri dal suolo.

La sua storia è finemente intrecciata con le vicende della fondazione di Karakol. Difatti, la sua prima costruzione risale proprio al 1869 quando fu costruita una cappella in mattoni per servire i cosacchi e le truppe stanziate nella zona. Distrutta da un terremoto nel 1889, venne ricostruita per volere della famiglia di commercianti Maslikov. Terminata nel 1895 è divenuta il simbolo dell’architettura in legno, essenziale per la regione sismica del Tien Shan. Oltre alle cupole a cipolla e la pianta cruciforme, tipiche delle chiese ortodosse, la Cattedrale presenta dettagli artigianali (sempre in legno) che riflettono l’influenza locale e la rendono unica nel suo genere.

La Cattedrale della Santissima Trinità di Karakol, in Kirghizistan
La Cattedrale della Santissima Trinità

Mercati Locali

Tra le bancarelle affollate dei mercati di Karakol potrete vivere un’esperienza sensoriale indimenticabile. Al Gran Bazaar troverete prodotti di artigianato locale e spezie aromatiche pronte a solleticare le vostre narici, oltre agli innumerevoli cibi tradizionali.

Il Piccolo Bazaar, invece, più centrale e di dimensioni ridotte, rappresenta un’opportunità unica per interagire con la popolazione locale, chiacchierare con le donne di Karakol, particolarmente rinomate per la loro abilità nella produzione di shyrdak (tappeti di feltro) e ala-kiyiz (tessuti tradizionali), o provare gli elaborati copricapi tradizionali, i kalpaks per gli uomini e le elechek[4] per le donne.

Il mercato degli animali a Karakol, uno dei più grandi dell'Asia Centrale.
Karakol: uno dei più grandi mercati di animali dell’Asia Centrale

L’esperienza più memorabile, però, vi aspetta in uno dei più grandi mercati di animali dell’Asia Centrale, che prende vita proprio a Karakol ogni domenica mattina, a circa due chilometri a nord dal centro della città. Se andrete la mattina presto potrete assistere all’affascinante compravendita di pastori e allevatori che si scambiano i diversi capi animali.

Museo di Przhevalsky e Museo Regionale di Karakol

Per gli appassionati di storia, invece, ad attenderli ci sono il Museo di Przhevalsky, dedicato all’esploratore russo Nikolai Przhevalsky, che offre una panoramica sulla sua vita e sulle sue spedizioni in Asia centrale; e il Museo Regionale di Karakol che fornisce approfondimenti sulla storia locale, la cultura e la tradizione del Kirghizistan.

Le Gingerbread Houses

È così che vengono chiamate le tipiche case in legno in stile russo, che sembrano quasi uscite da una favola dei Fratelli Grimm. Queste particolarissime costruzioni, colorate e decorate come le migliori casette di marzapane, rendono la città ancora più unica e pittoresca.

Le ginger bread houses di Karakol: così vengono chiamate le tipiche casette in stile russo
Gingerbread houses di Karakol: le case in legno in stile russo

Esplorazione della natura e avventure

Se siete pronti a immergervi in un’avventura degna degli esploratori più impavidi, tra le montagne del Tien Shan e il lago Issyk-Kul c’è un intero mondo che vi aspetta! Preparatevi a stringere i lacci degli scarponi e a seguire sentieri che vi condurranno nel cuore più incontaminato e selvaggio del Kirghizistan.

La valle di Altyn Arashan, nei pressi di Karakol e del lago Issyk-Kul
La Valle di Altyn Arashan

Trekking

Uno dei percorsi più impegnativi, consigliato agli escursionisti più esperti, è quello che vi condurrà fino al Campo Base del Picco Pobeda, la montagna più alta del Kirghizistan. Altrettanto affascinante, tanto da essere uno dei trekking più popolari è quello che culmina presso il lago alpino Ala-Kul, situato a oltre 3.500 metri di altitudine.

Un percorso di trekking innevato nella valle Altyn Arashan
Sentiero innevato nella valle di Altyn Arashan

Altri percorsi imperdibili includono la Riserva Naturale di Sarychat-Ertash[5], fondata per proteggere numerose specie a rischio come il leopardo delle nevi, l’argali, la capra di montagna e tanti altri; la Valle di Altyn Arashan, che culmina in una gola dove si trovano sorgenti termali naturali, perfette per rilassarsi dopo l’escursione; il Campo Base del Picco Karakol, situato a circa 3.800 metri di altitudine; e il trekking attraverso la valle di Kyzyl-Suu che conduce al Lago Sirota, un vero e proprio gioiello nascosto tra le montagne.

I Canyon di Jeti-Ögüz e di Skazka

Queste due splendide mete sono perfette per chi non può proprio fare a meno di sognare ad occhi aperti. La Gola di Jeti-Ögüz è famosa per le sue rosse formazioni rocciose di arenaria, tra cui emergono la roccia dei “Sette Tori” e quella del “Cuore Spezzato”, nomi che evocano antiche leggende di guerre sanguinarie tra Khan rivali, amori impossibili e vendette spietate. Nel canyon di Skazka, noto anche come Fairytale Canyon per il suo nome russo che significa “fiaba”, si possono invece ammirare paesaggi dai colori tanto vividi da sembrare dipinti surreali.

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Skazka Canyon “Skazka Canyon, Kyrgyzstan” by Ninara is licensed under CC BY 2.0.

Il Lago Issyk-Kul

Nonostante sia circondato da montagne ghiacciate, le acque cristalline di questo lago salato non ghiacciano neanche in inverno (il significato del suo nome è, infatti, “lago caldo”). Si tratta del secondo lago di montagna più grande al mondo: il luogo perfetto per ammirare l’immensità della natura e, perché no, godersi una crociera romantica circondati da cime innevate.

Lago Issyk-Kul, uno dei più grandi al mondo, si trova nei pressi di Karakol, in Kirghizistan.
Lago Issyk-Kul

Impianto sciistico

Se siete amanti degli sport invernali potete approfittare, da novembre ad aprile, del favoloso comprensorio sciistico di Karakol, situato a 3.040 metri sul livello del mare, che offre piste per sci e snowboard adatte a tutti i livelli.

Cucina locale

Non si può dire di aver veramente visitato un paese straniero prima di aver assaggiato almeno un piatto della sua tradizione e, ovviamente, Karakol non fa eccezione, se non per un piccolo dettaglio… un solo piatto non è sufficiente! Ma da dove iniziare?

Cominciate con un assaggio di laghman, pasta tirata a mano che farebbe impallidire anche la più esperta delle massaie, servita con carne e verdure in un brodo saporito e speziato. Passate poi all’ashlan-fu, una pietanza che va servita fredda, con spaghetti di riso, striscioline di amido di patate, peperoncino e prezzemolo, il tutto in un brodo di aceto che vi farà lacrimare gli occhi, un po’ per l’emozione e un po’ per la piccantezza. 

Se siete fan della cucina cinese, di certo non potete perdervi il ganfan, una variante del laghman servito con il riso, e i manti, ravioli al vapore ripieni di carne di agnello e cipolle. Se siete vegetariani, invece, dovete assolutamente provare i juisai manti, che nulla hanno da invidiare alla variante carnivora… anzi!

Manti, i ravioli al vapore ripieni di carne di agnello e cipolle
Manti, ravioli al vapore ripieni di carne di agnello e cipolle

Come ultima portata fatevi deliziare dal plov di Karakol, un capolavoro di riso e carne fritti insieme in un kazan[6] e arricchiti con spezie profumate che potrebbero benissimo essere il segreto della felicità. 

Infine, c’è il kymyz o kumis, una bevanda fermentata a base di latte di cavalla che, per un’esperienza completa, potrete assaggiare durante la visita a una yurta tradizionale dove è possibile assistere anche alla sua produzione.

Note

1. Nikolaj Michajlovič Prževal’skij da Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/nikolaj-michajlovic-przevalskij/.

2.  World Nomad Games,  “Event Tourism in Asian Countries” abstract (en), https://www.taylorfrancis.com/chapters/.

3. La rivolta dei Taiping da Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Rivolta_dei_Taiping.

4.  Elechek, sito Unesco (en), https://ich.unesco.org/en/RL/elechek-kyrgyz-female-headwear-traditional-knowledge-and-rituals.

5. Riserva Naturale di Sarychat-Ertash, https://www.protectedplanet.net/167118 

6. Kazan da Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Kazan_(pentola).

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