C’è un po’ di tutto in questa nuova guida In Asia Travel su cosa comprare in Uzbekistan. Tappeti e arazzi di Bukhara, sete di Risthon e splendidi gioielli in oro e argento dalla remota Khiva. Abbiamo seguito percorsi e suggestioni di viaggio alla scoperta delle bellezze storiche e culturali di uno dei Paesi più affascinanti dell’Asia centrale; crocevia di traffici e commerci al centro delle più importanti rotte carovaniere del mondo antico.
Gli imperatori cinesi inviavano i propri mercanti ad acquistare i famosi cavalli celesti della Valle di Fergana, mentre le pesche d’oro di Samarcanda riempivano le tavole dei più importanti sovrani del mondo antico. La carta stessa, prodotta nella città simbolo della via della seta, era la più preziosa e resistente, conosciuta fin dal Medioevo per la sua qualità. Nei bazar di Khiva, Tashkent e Bukhara si riunivano commercianti, intellettuali ed esploratori provenienti da oriente e occidente con la sola intenzione di accedere a questi ricchi mercati.
Un viaggio in Uzbekistan per conoscere attraverso i suoi prodotti e il suo artigianato la storia e la cultura del Paese al centro della via della Seta.
Viaggio sulla Via della Seta
Un itinerario in Uzbekistan sulle tracce di Samarcanda e dell’antica Via della Seta
Cosa comprare in Uzbekistan
Tappeti
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Uno degli oggetti più iconici dell’Asia centrale, i tappeti dell’Uzbekistan rappresentano un trait d’union tra passato e presente con i loro ricami rimasti invariati nel tempo e capaci di comunicare, all’occhio esperto, linguaggi perduti di tradizioni antichissime. Ogni motivo decorativo ha un proprio nome e proviene da una precisa area geografica dell’Uzbekistan. I motivi floreali risalenti al XVII secolo e chiamati ustad o il più antico disegno bothé dalla caratteristica forma a goccia. Tra i più celebri tappeti[1] dell’Uzbekistan ricordiamo quelli di Bukhara, khanato indipendente fino alla conquista russa nel 1920.
È in questo fondamentale snodo commerciale lungo la via della Seta che vengono prodotti i tappeti a disegno gul, con motivi a medaglioni ottagonali o romboidali.
L’esplorazione dell’Ark di Bukhara tra le vie dei bazar e la madrasa di Ulugbek può diventare l’occasione per ammirare esempi raffinati di produzioni locali, tappeti uzbeki che i commercianti della città, oggi come un tempo, realizzano secondo metodi artigianali tramandati da generazioni.
Ne sono un esempio gli splendidi motivi ornamentali che decorano i celebri suzani di Bukhara che già al tempo di Tamerlano ornavano le pareti degli edifici reali. Vale la pena considerare la possibilità di un acquisto di arazzi suzani visto il più facile trasporto, in valigia, rispetto ai più ingombranti tappeti. Di seguito qualche accenno all’arte decorativa suzani e alla sua importanza nella cultura uzbeka. Un pezzo di storia tramandato nelle tessitura dei tappeti.
Tour Straordinario Uzbekistan
Samarcanda, il mare di Aral, il deserto Kyzylkum e la valle di Fergana
Arazzi Suzani
L’artigianato uzbeko ha risentito nel corso dei secoli di tradizioni provenienti dalla Cina e dalla Persia, in uno scambio continuo di merci e idee, un crocevia di culture di cui sono testimonianza materiale gli stessi motivi decorativi suzani. Una parola di origine persiana che significa nodo[2], ma anche ago e che indica per estensione la tecnica impiegata per la realizzazione delle decorazioni. In un viaggio a Bukhara non mancheranno le occasioni di ammirare esempi di suzani, la cui iconografia attinge dalle antiche tradizioni dell’Asia centrale. I ricami eseguiti a formare dischi solari rimandano alla religione zoroastriana, mentre quelli floreali sono forse riconducibili a più antiche tradizioni pagane. Gli arazzi suzani erano parte della dote matrimoniale, realizzati dalle spose come atto di omaggio al futuro marito. Oggi sono diventati un oggetto di uso comune, impiegato per abbellire le pareti di casa o come copriletto, tanto comuni che non farete fatica a individuare l’arazzo suzani più adatto a voi. Un regalo prezioso e una delle testimonianze materiali più autentiche della via della seta.
Ceramiche
In questo viaggio lungo i percorsi dell’artigianato uzbeko ci spostiamo dalla città di Bukhara fino a raggiungere l’estremo est del Paese, nella valle di Fergana. La produzione delle sue raffinate ceramiche è antica quanto le leggende dei suoi cavalli celesti che a migliaia galoppavano nella valle e di cui gli imperatori cinesi facevano incetta per i propri eserciti. Nella città di Rishton, al confine con il Kirghizistan, gli artigiani uzbeki creano da oltre ottocento anni piatti, tazze e oggetti in ceramica grazie a un’esperienza tramandata da generazioni e a una fortunata coincidenza geologica.
Il territorio al di sotto di Rishton è un unico grande deposito argilloso della più pura argilla[3] che si possa trovare: tanto perfetta da non richiedere l’aggiunta di additivi. Prima della conquista sovietica dell’Uzbekistan l’intera popolazione maschile di Rishton si dedicava alla produzione di oggetti in ceramica. Una tradizione rinata dopo l’indipendenza del Paese nell’agosto del 1991, con il recupero delle antiche tecniche di lavorazione e dei tradizionali smalti ishkor realizzati con le ceneri degli arbusti locali. Nei tanti bazar di città come Samarcanda, Tashkent o Bukhara troverete esempi altrettanto raffinati di prodotti in ceramica, ma se volete negoziare un buon prezzo il posto giusto dove andare è Rishton, nella valle di Fergana.
Seta
Restiamo per un momento in questa valle ricca di storia e dalla città di Rishtan percorriamo la strada che in poco meno di un’ora ci porta alla città di Margilon, capoluogo spirituale del territorio e snodo commerciale della regione. Il prodotto che più di tutti si è affermato nell’immaginario collettivo, come sinonimo dei traffici tra Asia e Occidente, è allevato e realizzato in questa anonima cittadina nella parte orientale del Paese. L’Uzbekistan è il terzo produttore mondiale di seta e il luogo dove acquistarla a buon prezzo è proprio la città di Margilon, nella valle di Fergana. Secoli fa i mercanti uzbeki trafugarono i primi bachi dagli allevamenti cinesi e da quel momento in poi divennero loro stessi allevatori e produttori, acquisendo un potere economico e politico enorme.
La celebre Yogdorilk Silk Factory è una tappa obbligata per conoscere i metodi di lavorazione tradizionali e per acquistare scampoli o vestiti al prezzo più basso che troverete in Uzbekistan. La seta di Margilon viene lavorata ancora oggi con telai in legno, seguendo disegni e decorazioni sia tradizionali che moderne frutto della maestria degli artigiani uzbeki.
La carta di Samarcanda
Nel corso del Medioevo la carta di Samarcanda era conosciuta ben oltre i confini dell’Uzbekistan, tanto ricercata e preziosa da suscitare l’ammirazione di studiosi e sovrani. Il bibliotecario Simi Nishapuri, originario di Mashad (attuale Iran) ne tessé le lodi nei suoi scritti e nello stesso periodo (XV secolo) gli fa eco il sovrano Babur, fondatore dell’impero Moghul, riconoscendo nella qualità della carta di Samarcanda la migliore del mondo. Le tecniche di produzione risalgono al VIII secolo quando la sconfitta degli eserciti cinesi, a opera dei sovrani di Samarcanda, fece confluire nella città uzbeka artigiani ed esperti nella fabbricazione della carta.
Ancora oggi si trovano nei dintorni della città laboratori artigiani che seguono le antiche tecniche di lavorazione. Il risultato è una carta dal caratteristico colore giallo, liscia come la seta e dalla durata leggendaria. Se un normale foglio di buona qualità dura all’incirca una cinquantina d’anni prima di deteriorarsi, la carta di Samarcanda resiste intatta per oltre trecento. Buona per le memorie, meno adatta per la lista della spesa.
Gioielli
L’artigianato uzbeko raggiunge vette di estrema raffinatezza nell’arte orafa, sia per la qualità dei materiali impiegati che per l’originalità delle sue creazioni. La collocazione del Paese al centro delle rotte tra oriente e occidente ha contribuito a sviluppare una sensibilità creativa che non ha eguali in altre parti dell’Asia. Oro e argento i materiali più impiegati, per decorare cappelli, cinture e vestiti, nella realizzazione di collane, orecchini e amuleti. Una tradizione antica che rende i gioielli un regalo comune in caso di compleanni ed eventi importanti. Ogni città dell’Uzbekistan ha una sua tradizione artigiana nella realizzazione dei gioielli.
Gli shibirimadi Bukhara sono orecchini lavorati in forma di foglie o petali, mentre nella città di Khiva l’arte orafa si manifesta nei pendagli tipici dei takyaduzi, copricapi femminili decorati in oro e argento. Particolarmente diffusi sono i tumor, piccoli portagioielli dove vengono custoditi amuleti, preghiere di protezione o messaggi della persona amata. Tradizionalmente indossati dalle donne uzbeke e nascosti sotto le vesti, i tumor sono uno dei souvenir più tipici dell’artigianato uzbeko. Di facile trasporto e dalle raffinate e originali decorazioni.
Coltelli
Da indispensabili oggetti di offesa e difesa i coltelli in Uzbekistan sono oggi divenuti un oggetto artistico, con manici finemente lavorati con pregevoli intarsi in oro, argento e pietre preziose. Il coltello tradizionale uzbeko prende il nome di pichak con lame la cui forma varia notevolmente da modello a modello. Nel tugri-pichak ad esempio, la lama è sottile come quella di freccia, mentre il bola-pichak ha una funzione esclusivamente ornamentale con una lama priva di filo. Ogni artigiano, inoltre, applica sulle sue creazioni uno speciale timbro, denominato tamga, che ne definisce l’appartenenza a un determinato luogo.
Bazar dell’Uzbekistan
Il viaggio che abbiamo compiuto in questo articolo ha il suo punto d’inizio nel luogo che più di tutti definisce l’identità storica e culturale dell’antica via delle seta: il bazar. Termine di origine persiana, il bazar era il luogo in cui venivano stabiliti i prezzi, tra ettolitri di tè e chiacchiere infinite dedicando alla contrattazione un tempo che agli occhi degli occidentali può apparire eterno. Nel corso del nostro viaggio lungo la via della Seta vale la pena dedicare qualche ora di tempo per visitare i bazar più famosi di Bukhara, Samarcanda o Tashkent.
Il Chorsu bazar è il più antico della capitale uzbeka con la sua inconfondibile struttura sormontata da cupole colorate d’azzurro. Una tappa preziosa per gli amanti della cucina vegetariana, con centinaia di banchi stracolmi di ogni tipo di frutta e verdure. Nella città di Bukhara la ricostruzione dei bazar risale al XVI secolo sotto la dinastia dei sovrani Shaybanidi. Nel quartiere centrale della città troviamo il Taki-Sarrafon (bazar dei cambiavalute) e il Taki-Zargaron (bazar dei gioiellieri), mentre a poca distanza il Taki Abdullakhan è riconoscibile per la sua splendida cupola. Non poteva mancare una sosta nella città simbolo della via della Seta, dove nell’impressionante Bazar Syob troverete qualunque cosa di cui avrete bisogno tra turisti e gente del posto.
Note
1 E. Gyul, Carpets in Uzbekistan, 25 aprile 2021, da https://voicesoncentralasia.org/carpets-in-uzbekistan-history-and-traditions/↵
2 Suzani, Wikipedia L’enciclopedia libera, 25 aprile 2021, da https://it.wikipedia.org/wiki/Suzani↵
3 Rishdan, Wikipedia L’enciclopedia libera, 25 aprile 2021, da https://it.wikipedia.org/wiki/Rishdan↵