La Cambogia è un Paese relativamente piccolo rispetto ad altri giganti del sud-est asiatico e con i suoi 200mila chilometri quadrati di superficie richiede un investimento in termini di fatica, tempo per gli spostamenti e non da ultimo economico, inferiore rispetto ai suoi vicini più ingombranti.
L’inevitabile domanda su cosa vedere in Cambogia trova soddisfazione nelle innumerevoli destinazioni archeologiche da visitare, gioielli, molti dei quali ancora poco conosciuti dal turista occidentale; nelle escursioni a bordo di lance attraverso il lago Tonle Sap e i suoi villaggi galleggianti; nelle isole della Cambogia, perle tropicali facilmente raggiungibili dalla località marittima di Sihanoukville e nelle sue province remote, per un’esplorazione della Cambogia più autentica e meno conosciuta.

Ma prima di descrivere in dettaglio località, luoghi e destinazioni ci teniamo a proporvi un primo assaggio su cosa vedere in Cambogia tenendo conto del tempo a vostra disposizione. Si tratta di suggestioni di viaggio della durata di una settimana, dieci e quindici giorni per godere appieno di quanto di meglio la Cambogia ha da offrire.
Cosa vedere in Cambogia in una settimana
Per chi non vede l’ora di visitare il complesso archeologico di Angkor l’arrivo all’aeroporto internazionale di Siem Reap rappresenta la scelta migliore. La città ha conosciuto negli ultimi anni una rapida crescita dovuta alla sua vicinanza ai templi più spettacolari di tutto il sud-est asiatico. Avrete il tempo di riposare, godere di una cena in uno dei tanti ristoranti presenti in città e fiondarvi il mattino successivo di fronte all’ingresso dell’area archeologica. Due giorni sono un tempo più che sufficiente per visitare i templi più conosciuti di Angkor e quelli minori, concedendovi quelle pause necessarie a riprendervi dallo stupore generato da tanta maestosità. Difficilmente troverete termini di paragone per descrivere quello che vedrete: Angkor resterà un ricordo indelebile del vostro viaggio di una settimana in Cambogia.

Ma visto che meraviglia richiama altra meraviglia, vi suggeriamo il terzo giorno un’ulteriore esplorazione archeologica: questa volta al di fuori di Angkor. Verso est, a una sessantina di chilometri da Siem Reap, si trova il Beng Mealea (Stagno del loto), immerso nella vegetazione tropicale è tra gli ultimi templi hindu prima dell’avvento del buddhismo. L’atmosfera che circonda il luogo, le rovine ornate di naga e raffigurazioni del divino uccello Garuda, conferiscono alla visita il sapore di una vera e propria esplorazione, quasi che l’intero complesso fosse stato scoperto pochi giorni prima del vostro arrivo.
Arrivati a metà del nostro viaggio proseguiamo in direzione del lago Tonle Sap, lo specchio d’acqua dolce più vasto del sud-est asiatico, con i suoi villaggi che spiccano dal paesaggio rurale con le loro fragili strutture in bambù. Costruiti per affrontare le periodiche inondazioni lacustri rappresentano un perfetto esempio di adattamento all’ambiente. Al pari dei villaggi galleggianti che è possibile raggiungere a bordo delle caratteristiche lance a motore. Intere comunità acquatiche che vivono di pesca e commercio dove troviamo scuole, ospedali e ristoranti raggiungibili esclusivamente a bordo di imbarcazioni.

È quasi trascorsa una settimana in Cambogia e ci stiamo avvicinando alla fine. Ma prima di prendere il volo dedichiamo ancora qualche giorno per visitare la città di Battambang, centro storico e commerciale in prossimità del Tonle Sap, per proseguire poi verso sud in direzione di Phnom Penh, la capitale. Inevitabile in città affrontare il tema del genocidio pianificato dagli Khmer Rossi guidati dal dittatore Pol Pot di cui la Scuola S-21 ne è una drammatica testimonianza.

Cosa vedere in Cambogia in 10 giorni
Quello che segue è un itinerario tra i meno consueti della Cambogia che in dieci giorni vi consentirà di accedere alle regioni remote del Mondulkiri e del Ratanakiri.
Il punto di partenza è la capitale Phnom Penh da cui proseguire in direzione nord-est verso il centro abitato di Kompong Cham, affacciato sulle rive del Mekong. Lungo il percorso una sosta gastronomica presso il mercato di Skuon i cui ragni fritti rappresentano già di per sé un’attrazione, ma curiosando tra i banchi non mancheranno ulteriori sorprese alimentari. A dominare il paesaggio, lontano dai centri abitati, campi di riso e piantagioni di caucciù (l’albero della gomma) che ci accompagnano mentre ci addentriamo nelle province remote della Cambogia.
Entro i confini del Mondulkiri la cascata di Bou Sra, tra le più bella del Paese, la pagoda di Doh Krormom, con la sua impareggiabile vista sul paesaggio circostante e la collina di Samot Cheur (Oceano di alberi) da cui ammirare una volta di più la foresta cambogiana in tutta la sua maestosa bellezza. Ma il modo migliore per conoscere l’oceano di alberi è senz’altro quello di affidarsi alle guide locali, orgogliose testimoni di una terra che ha conosciuto durante il genocidio degli Khmer Rossi un drammatico spopolamento. Un turismo eticamente responsabile consente oggi di valorizzarne il territorio e contribuire alla crescita economica delle realtà locali.

Più a nord nella regione del Ratanakiri una sosta presso il villaggio Bokeo consente di vedere da vicino i singolari metodi di estrazione degli zirconi, mentre il lago Yeak Laom regala la possibilità di un bagno rinfrescante nelle sue limpide acque. La sua forma perfettamente circolare non lascia dubbi sulla sua origine vulcanica, più intriganti però sono le storie che le guide locali raccontano sulla sua nascita mitologica. Nel corso del trekking non mancheranno poi soste presso i villaggi locali e un indimenticabile viaggio in barca lungo il corso del fiume Tonle San.

Se dieci giorni in Cambogia vi sembrano un tempo tutto sommato breve, tenete presente che il viaggio non è ancora finito. Le distanze tra le varie località richiedono spostamenti accettabili in termini di tempo e dal Ratanakiri possiamo raggiungere con facilità quello stupefacente spettacolo naturale che sono le cateratte del Mekong dove il fiume raggiunge un’estensione massima di 12Km. E se la natura desta meraviglia, in Cambogia l’architettura stupisce altrettanto, con l’ineguagliabile sito archeologico di Preah Vihear situato sopra un altopiano affacciato sul paesaggio circostante.

E se adesso lo sconforto per la partenza imminente comincia a farsi sentire non dimenticate che restano ancora un paio di giorni per concludere il viaggio nel sito archeologico più grandioso del Paese. Benvenuti a Siem Reap e al sito archeologico di Angkor: meraviglia delle meraviglie.

Cosa vedere in Cambogia in due settimane
Negli itinerari precedenti avete avuto modo di conoscere gran parte dei luoghi da visitare nel Paese, ma non di certo gli unici. Tenendo presente quanto scritto sopra, due settimane in Cambogia offrono un ulteriore ventaglio di possibilità per conoscerne a fondo la storia, apprezzarne le bellezze naturalistiche e concedervi un meritato soggiorno sulle sue isole.
Il Parco Nazionale di Phnom Bokor sulle Dâmrei Mountains (parte sud orientale delle Montagne del Cardamomo) promette una pausa climatica dall’afa tropicale. Percorsi a piedi nella foresta primaria e suggestive rovine coloniali. Su di un’altura che domina il paesaggio la stazione climatica di Bokor Hill è un remoto insediamento costruito negli anni venti dai francesi. Nonostante oggi siano state realizzate nell’area strutture moderne, i resti degli edifici abbandonati conferiscono al paesaggio quell’atmosfera da città fantasma resa celebre nell’omonimo film City of ghosts[1].

A sud del parco, lungo la costa, la cittadina di Kep è il luogo perfetto per rilassarsi e gustare le squisitezze locali. Frutti di mare e granchi in abbondanza prima di proseguire il viaggio in direzione di Kampot con la sua architettura coloniale e le coltivazioni di pepe tra le migliori al mondo. Una tradizione che è orgoglio cittadino fin dal XIII secolo.
E infine alla ricerca delle isole e mare della Cambogia suggeriamo la vicina Koh Rong con le sue innumerevoli spiagge e un entroterra lussureggiante. Il posto giusto dove mettere da parte il telefono e tuffarsi in mare.

Cambogia destinazioni: i 5 siti archeologici da non perdere
Quando ci apprestiamo a cercare cosa vedere in Cambogia inevitabile risultato dei nostri tentativi è una carrellata di immagini delle rovine di Angkor Wat. In questo c’è in effetti una buona dose di autoreferenzialità da parte del Paese che, inevitabile a dirlo, si identifica con Angkor che compare sulla bandiera nazionale, fa mostra di sé su lattine di birra, poster, foto, magliette, tè, caffè. Insomma Angkor Wat, come avrete inteso, è una della mete della Cambogia da non perdere assolutamente.
Detto questo andiamo avanti con una top-five curata da In Asia Travel dei tanti siti archeologici immersi nelle giungla, appollaiati su altopiani o lungo il corso di fiumi che non possono mancare in un viaggio della Cambogia autentica organizzato come si deve.
1. Beng Mealea
Prove tecniche di edificazione. Se volete costruire un complesso di templi come quello di Angkor Wat meglio prima fare qualche prova. Peraltro particolarmente riuscita. Il complesso archeologico di Beng Mealea è uno degli ultimi templi induisti prima dell’avvento del buddismo nella regione e risale al XII secolo. Per approfondimenti date un’occhiata qui.

2. Preah Vihear
Affascinante sito archeologico situato su un altopiano della catena montuosa Dangrek; la vista da qui è davvero spettacolare. Il tempio di Preah Vihear è un tempio ancora vivo visto che ogni giorno i pellegrini salgono l’altura scoscesa per lasciare offerte, accendere incensi o semplicemente per un picnic lontano dalla calura della pianura.

3. Banteay Chhmar
Uno dei templi nella foresta più spettacolare di tutta la Cambogia. La struttura principale non ha subito grossi restauri e pertanto appare conservata così come doveva apparire ai primi esploratori del Paese. Il tempio di Banteay Chhmar, a circa 2 ore di auto da Siem Reap, risale al tardo XII secolo e fu fatto edificare dal re Jayavarman VII, lo stesso sovrano del ben più noto tempio Bayon nel sito archeologico di Angkor.

4. Sambor Prei Kuk
Una delle più remote testimonianze storiche del Paese, il sito Sambor Prei Kuk faceva parte dell’antica città di Isanapura che fu capitale del Regno Cenla tra il VII e l’VIII secolo. Situato lungo il corso del fiume, Stung Sen (il complesso di templi immerso nella foresta) regala un’esperienza unica alle origini del regno Khmer.

5. Angkor
Impossibile e altamente sconsigliato non visitare il complesso archeologico di Angkor. Le foto, i racconti degli amici, i preziosi racconti e schizzi dell’esploratore e naturalista Henri Mouhot toccano solo la superficie della profondità di emozioni che sperimenterete ad Angkor. Stupore, meraviglia, commozione, fatica, caldo, sete, aggiungetene altre e sarete sempre lontani da quello che proverete in visita ad Angkor e ai suoi templi principali.

Isole della Cambogia: spiagge, mare e snorkeling
Se siete dell’avviso che gli aspetti culturali e storici siano fondamentali in una vacanza, ma credete anche che in una vacanza per dirsi tale debba figurare anche un’estensione al mare, niente paura. Il turismo di mare in Cambogia offre, al pari di destinazioni più conosciute come la Thailandia, incantevoli località dove:
- prendere il sole
- fare snorkeling con i pesci tropicali
- leggere un libro sdraiati su di un’amaca ….
Cose così, per godersi qualche giorno di mare in Cambogia senza dover correre da qualche altra parte.
Ogni giorno dal porto partono imbarcazioni che conducono alle isole della Cambogia, dove fare snorkeling e altre attività subacquee. Due le opzioni: slow boat o fast boat. La prima lenta ed economica, l’altra molto più veloce, ma un poco più costosa.
Tra le isole della Cambogia che meritano di essere visitate segnaliamo l’incantevole Koh Rong insieme alla sua vicina Koh Rong Samloem, ideali per snorkeling e diving. Distano meno di un’ora in speed boat da Sihanoukville. In entrambe alcune spiagge ancora poco battute dai grandi flussi turistici sono perfette per chi è alla ricerca di pace, tranquillità e natura selvaggia. È doveroso sottolineare che mentre alcuni resort di categoria più alta sono in grado di garantire standard occidentali, le sistemazioni più economiche soffrono di alcuni piccoli inconvenienti, tra cui l’energia elettrica disponibile solo per alcune ore al giorno.
Le isole di Koh Russey e Koh Thmei sono raggiungibili con più comodità dal Ream National Park situato circa 30 chilometri a sud di Sihanoukville. Barriere coralline, foreste di mangrovie e tanta natura selvaggia con annesse acque cristalline e spiagge deserte.

Città della Cambogia: Siem Reap e Phnom Penh, ma non solo!
Quando ci apprestiamo a organizzare un viaggio in Cambogia capita che la prima impressione sia quella di un Paese concentrato esclusivamente nelle sue località più conosciute come Siem Reap con relativa Angkor Wat, a cui segue la capitale Phnom Penh. Approfondendo le ricerche ci accorgiamo che la Cambogia offre al turista che abbia pazienza e curiosità di visitarla cittadine dal fascino esotico, sospese tra una modernità che avanza e un passato ancora legato ai ritmi della campagna e alle antiche tradizioni.
La mappa che segue offre una panoramica delle principali città della Cambogia con relative descrizioni.

Siem Reap per cominciare
Siem Reap non è solo il punto di accesso a uno dei complessi archeologici più grandi del mondo, ma anche un luogo dove riceverete un primo assaggio delle atmosfere cambogiane. Le passeggiate sul lungofiume alla sera dopo una giornata a emulare le avventure di Indiana Jones o Lara Croft ci fanno sperimentare odori e sapori tipici del Paese. La cucina con influenze francesi, se vi piacciono le baguette dateci sotto, i piatti a base di pesce e una vita notturna vibrante fatta di gente del posto e simpatici turisti con tanta voglia di divertirsi. Ci sono i mercati e se Siem Reap è la prima città della Cambogia che visitate fate un gran bel respiro e trattenetevi dall’acquistare i tanti oggetti d’artigianato locale che troverete nelle bancarelle nel centro della città o sul lungofiume. Ci sarà tempo anche per questo.
Kampong Cham: lenta vita cambogiana
Il fragile equilibrio tra un presente vocato al turismo e le antiche tradizioni lo si può cogliere scendendo verso sud dove affacciata lungo la sponda occidentale del grande Mekong incontriamo la cittadina di Kampong Cham. Spesso vista esclusivamente attraverso i finestrini dell’autobus, Kampong Cham regala un’impareggiabile vista sul Mekong e scorci delle tradizionali case su palafitte circondate da un tappeto di fiori di loto. Pochi chilometri a ovest gli appassionati di siti archeologici potrebbero optare per un gita di qualche ora a Wat Nokor, importante centro preangkoriano, e poi ritornare al loro alloggio per assaporare la magia del tramonto in questa deliziosa località.

Battambang e Kratie
La città di Battambang è situata nel nord ovest del Paese e anche qui il passato si intreccia con il presente in una maniera tanto concreta da poterla toccare con mano nelle vicine rovine di Ek Phnom, oppure assaporando un piatto di fish amok sulle ampie terrazze dei tanti locali all’aperto.
Proseguendo verso est, il Paese, tagliato in due dal Mekong, risulta orientato verso cittadine più piccole, meno turistiche e più autentiche. Come Kratie dove è possibile effettuare escursioni in barca per avvistare i famosi delfini Irrawaddy oppure semplicemente avventurarsi in bici lungo le sponde del fiume per incontrare i villaggi tradizionali dove vengono realizzati celebri canestri intrecciati. In questa parte del Paese è possibile, più che altrove, entrare in contatto con quei ritmi lenti, modulati dalle stagioni e dalle tradizioni che tanto contribuiscono a rendere un viaggio speciale. Il che non è sempre così, comunque, visto che le vie di Kratie, così come quelle di Stung Treng più a nord si riempiono di gente del posto nei tanti mercati, negozi e ristoranti. Vi basta allontanarvi dalle guesthouse o dagli alberghi per assaporare la magia dell’altrove che fa anche un po’ paura, a volte, ma che è l’esperienza vera di qualunque viaggio.
Le città dell’est della Cambogia
Un’esperienza di questo tipo è la norma nelle città della Cambogia situate nelle province remote del Ratanakiri e del Mondulkiri. I due capoluoghi di provincia, rispettivamente Banlung e Sen Monorom sono il punto di accesso per visitare i villaggi tribali nella foresta cambogiana e le tante attrazioni naturalistiche. Le cascate di Bou Sra, non lontano da Sen Monorom, sono considerate tra le più belle della Cambogia. Così come il lago vulcanico Yeak Laom che fa parte di un’eccezionale itinerario nelle province remote della Cambogia con la possibilità, particolarmente apprezzata vista la temperatura, di immergersi nelle sue acque.

Phnom Penh, la capitale
A questo punto stavo quasi per dimenticarmi della capitale Phnom Penh, tappa fondamentale per conoscere la storia del Paese. Un passato drammatico e tragico di cui sono testimonianza il Museo Tuol Sleng, un tempo conosciuto come Ufficio di Sicurezza 21. Percorrere le sale della struttura attraversando corridoi e stanze con le foto appese alle pareti è un’esperienza che per quanto forte e intensa permette di acquisire una maggiore e più profonda consapevolezza della storia cambogiana.
Il Museo Nazionale offre invece una carrellata impressionante di reperti archeologici di epoca pre-angkoriana e angkoriana.

Le isole di Koh Russey e Koh Tmei sono raggiungibili con più comodità dal Ream National Park situato circa 30 chilometri a sud di Sihanoukville. Foreste di mangrovie e tanta natura selvaggia con annesse acque cristalline e spiagge semideserte.
Tour della Cambogia: dai villaggi galleggianti alle province remote
Al momento di organizzare la propria vacanza, avvalersi di itinerari personalizzati della Cambogia consente di scoprire località altrimenti difficili da raggiungere. La competenza delle guide locali, che conoscono la lingua o il dialetto del posto, permette al viaggiatore di sperimentare una più profonda e stretta relazione con le popolazioni tribali, ad esempio, o anche solo di soddisfare dubbi o curiosità altrimenti difficili da risolvere attraverso l’inglese, non sempre parlato, soprattutto dai più anziani.
I villaggi galleggianti della Cambogia
Tra i possibili itinerari, uno dei più affascinanti è quello ai villaggi galleggianti della Cambogia che incontriamo lungo le sponde del lago Tonle Sap, dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO nel 1997. I villaggi galleggianti di Chong Khneas, Kompong Phluk e Kompong Khleang costituiscono un perfetto esempio della capacità di adattamento dell’uomo di fronte alla variabilità delle condizioni ambientali. Durante la stagione secca le case su palafitte spiccano sul terreno privo d’acqua creando un effetto surreale, suscitando domande del tipo: ma dove è finito il lago? Cosa ci fanno le abitazioni appollaiate su tanti trampoli di legno?

Domande che trovano risposta nei mesi estivi quando il lago Tonle Sap, il più vasto bacino d’acqua dolce del sud-est asiatico, passa da 3000 Kmq a 10000 Kmq di superficie e da 2 a 14 metri circa di profondità modificando in maniera radicale e temporanea il paesaggio circostante. Questo per quanto riguarda i villaggi più esterni, ovviamente, visto che molti altri sono perennemente circondanti dalle acque del lago con un sistema di case costruite su imbarcazioni e pali, con negozi, ristoranti e officine raggiungibili esclusivamente in barca.
La Cambogia più remota
C’è una Cambogia da visitare e scoprire ancora poco conosciuta dagli itinerari più battuti. La Cambogia delle province remote, quelle situate nell’estremo est del Paese al confine con il Vietnam. Si tratta, come abbiamo accennato all’inizio parlando delle città della Cambogia, delle regioni del Mondulkiri e del Ratanakiri. Affascinati esperienze per un viaggio autentico alla scoperta di località remote come il piccolo villaggio di Pu Lung abitato dall’etnia Bunong. Oppure l’itinerario altrettanto straordinario che ci conduce fino ai villaggi della minoranza Kachok e ai loro cimiteri tribali.

È in questo caso che il viaggio personalizzato nell’itinerario, con l’accompagnamento di guide esperte, si rivela fondamentale per entrare in contatto con culture e tradizioni impossibili da decifrare senza l’aiuto di un accompagnatore.
Note
1 City of ghosts, Wikipedia english, 31 marzo 2023, da https://en.wikipedia.org/wiki/City_of_Ghosts_(2002_film)↵