Un Viaggio In Asia Travel Per Conoscere Le Etnie Del Sud-Est Asiatico

Vi racconto una storia. I protagonisti sono i giovani di una delle etnie asiatiche più affascinanti e leggendarie del sud-est asiatico. Vivono nell’Arcipelago delle isole Mergui, quello specchio di mare fitto di isole coperte di vegetazione tropicale che si affaccia sulla costa meridionale del Myanmar. Loro sono i Moken e da millenni solcano le acque delle Andamane vivendo di pesca e frutti tropicali spostandosi come nomadi a bordo delle kabang, le loro tipiche imbarcazioni. Qualche tempo fa Anna Gislen, una ricercatrice svizzera ha voluto mettere alla prova le leggendarie capacità di adattamento dei ragazzi Moken. Secondo le leggende locali che spesso ingigantiscono qualità e risorse dei loro membri, i ragazzi più giovani di quest’etnia asiatica erano in grado di vedere perfettamente sott’acqua.

L’esperimento è stato facile e spesso si è trasformato in un gioco di abilità che ha coinvolto sia i giovani della tribù Moken, sia occidentali per verificare le capacità di entrambi. Il risultato ha dato ragione alle leggende, perché i bambini Moken sono stati in grado di distinguere a diversi metri di profondità i disegni rappresentati su delle carte poste sul fondo del mare, mentre gli occidentali sembravano non essere in possesso di questa speciale capacità di adattamento. Va detto anche che con il passare del tempo i membri della tribù Moken perdono questa caratteristica, perché la loro cornea diventa meno flessibile e duttile rispetto a quella dei membri più giovani.[toc]

Perché incontrare le principali etnie asiatiche?

Vi ho raccontato questa storia che ho scoperto sul sito della BBC perché ne sono rimasto affascinato e mi ha fatto sorridere immaginare i membri di quest’etnia asiatica alle prese con le curiosità occidentali.

C’è poco da fare, noi occidentali vogliamo capire, esplorare, sapere, viaggiamo spesso per conoscere le diverse etnie del continente asiatico con lo scopo di capire, quando invece ciò che davvero conta per noi e per loro è il contatto. Noi di In Asia Travel abbiamo un’etica di viaggio che si fonda proprio su questo, sulla consapevolezza del viaggiatore di entrare in relazione con l’altro attraverso l’attenzione e il rispetto reciproci per portare a casa qualcosa di più di un semplice souvenir o di una foto ricordo.

Khmu: una tribù locale del Laos del Nord

Tra tutte le etnie asiatiche presenti in quest’area geografica gli Khmu rappresentano il gruppo più numeroso con oltre 500.000 membri sparsi su di un territorio molto vasto che abbraccia i confini del Laos, della Thailandia e del Myanmar. Vivono in villaggi sulle montagne e per questo insieme agli altri gruppi etnici come gli Ahka o i Laentan vengono soprannominati genericamente “hill tribes”. Ognuno di loro ha però caratteristiche proprie a partire dai vistosi abbigliamenti che sfoggiano nella vita quotidiana. Nei nostri tour del Laos del nord vi capiterà di incontrare lungo le strade donne avvolte in abiti colorati e copricapi da cui pendono monete d’argento segno distintivo di appartenenza alla tribù Khmu.

Vivono coltivando riso di montagna, caffè e tabacco in una simbiosi con la natura difficile da immaginare per noi occidentali. Sono animisti e praticano i loro riti per mantenere il legame con le loro tradizioni più antiche, così antiche che durante le cerimonie per il Capodanno i Lao (gli abitanti delle pianure) offrono ai membri della tribù Khmu dei doni riconoscendoli come loro predecessori.

Gli Akha della Thailandia del nord

Donna Akha 
Akha – Thailandia del Nord

Hanno iniziato il loro viaggio più di 2.000 anni fa spostandosi dalla regione cinese dello Yunnan fino alle montagne della Thailandia del nord, ma il luogo esatto di origine di una delle etnie asiatiche più affascinanti e misteriose resta ignoto. I membri di questa tribù sono determinati a mantenere le loro tradizioni e i loro riti, rifiutando di integrarsi in un modello di “progresso” che non riconoscono come proprio.

Coltivano riso e granturco e mantengono una fede animista che prosegue riti antichi tra cui il più noto è la Cerimonia dell’Altalena. Ogni villaggio ne ha una e tra fine Agosto e inizio Settembre i membri della tribù si riuniscono in un rituale della durata di quattro giorni per celebrare la raccolta del riso. Può sembrare strano, ma il rituale consiste proprio nel volteggiare su di un’altalena simbolo per gli Akha delle loro stesse origini, visto che come ci ricordano con questa cerimonia il primo membro della tribù è venuto giù dal cielo proprio su di un’altalena.

Il popolo Karen

Tra le etnie asiatiche del territorio i Karen rappresentano uno dei gruppi più numerosi con oltre 400.000 membri distribuiti nelle regioni montagnose della Thailandia del nord, non lontano dal confine col Myanmar. Impropriamente il termine Karen ha finito per designare un sottogruppo etnico conosciuto come Paddung (collo lungo) per gli anelli d’oro che le donne indossano fin dalla più tenera età. In occidente ci si riferisce a loro anche con il termine “donne giraffa” della tribù Karen.

La tradizione delle donne Karen di avvolgere il collo, i polsi e le caviglie con anelli d’oro ha origini che si perdono nel passato leggendario di una tribù che non possiede testi scritti a cui fare riferimento. Si parla allora di una pericolosa tigre che avrebbe minacciato le donne del villaggio e per proteggerle furono utilizzati gli anelli d’oro poi divenuti simbolo di bellezza e seduzione. Altri fanno risalire questa tradizione alle ancora più antiche leggende legata alla razza dei Naga, gli uomini-serpente della tradizione vedica. 

Donna Karen 
Karen – Thailandia del Nord

Moken: i nomadi dell’Arcipelago Mergui

Moken abitano questa vasta area di mare punteggiata di isole da tempo immemorabile. Il nome stesso con cui si designano e che possiamo tradurre con “coloro che si immergono” da l’idea del profondo legame che questa etnia asiatica ha con il mare.

Le loro imbarcazioni tipiche sono le kabang, dove vivono, pescano e svolgono i loro rituali. Durante la stagione secca si spostano da un’isola all’altra alla ricerca di pesce e riparo, mentre durante il periodo monsonico cercano protezione in alcune grandi isole dell’arcipelago Mergui. Questa è l’unica parte dell’anno durante la quale per pochi mesi rinunciano al loro eterno vagabondare. È difficile immaginare una vita più libera di quella dei Moken che ancora oggi portano avanti le loro tradizioni e uno stile di vita antico quanto il mare.

Barche villaggio Moken 
Barche e villaggio Moken – Myanmar (Isole Mergui)

Sul Plateau des Bolaven alla scoperta degli Alak

Siamo di nuovo in Laos, questa volta nell’estremo sud del Paese dove il Plateau dei Bolaven svetta sulla pianura circostante, imponente muraglia visibile per chilometri. Un tour del Plateau Bolaven ha in sé qualcosa di magico perché mano a mano che saliamo di altitudine il paesaggio si trasforma, ci lasciamo alle spalle il caldo della pianura ed entriamo in un territorio ricco di imponenti cascate, infinite piantagioni di caffè e villaggi tribali immersi nella giungla tropicale.

Gli Alak vivono in questo paesaggio all’interno di case di legno costruite su palafitte portando avanti un’economia rurale basata principalmente sulla coltivazione del caffè. E qui di caffè ce n’è davvero in abbondanza visto che il Plateau costituisce uno dei luoghi più famosi in Laos per la coltivazione di questa importante risorsa. Perciò non stupitevi se durante la vostra visita presso i villaggi tribali dell’etnia Alak vi offriranno l’immancabile tazza di caffè e non stupitevi neppure quando vi renderete conto di quanto sia delizioso!

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