Proposte di viaggio non convenzionali per un itinerario alternativo in Asia
Noi di In Asia Travel conosciamo bene quella passione che spinge a preparare le valigie per lasciarsi alle spalle le comodità di casa e la routine quotidiana; per il desiderio di avventura, di incontri emozionanti e di territori sconosciuti.
In Asia ci siamo arrivati proprio in questo modo e siamo consapevoli che ogni difficoltà che abbiamo incontrato nei nostri viaggi alla fine è valsa la pena. Perché il viaggio stesso le ha ampiamente ripagate. Magari ha prosciugato il nostro conto corrente, ci ha fatto prendere per pazzi dai nostri parenti e amici, ma quello che ci siamo portati dietro al nostro ritorno è una consapevolezza maggiore dei nostri limiti e di ciò che in fondo ci rende umani nonostante le distanze culturali e chilometriche che ci separano gli uni dagli altri.
In questa rassegna di mete alternative per viaggi non convenzionali c’è il suggerimento esplicito e la raccomandazione di affidarvi a tour operator specializzati in Sud Est Asia, in grado di assicurarvi professionalità e soprattutto la garanzia di guide all’altezza delle difficoltà del viaggio.
Noi siamo qui anche per questo.
Operiamo da anni come tour operator che oltre a garantire la nostra presenza fisica nelle aree che vi suggeriamo, vi offriamo una professionalità che rispecchia un’etica e una filosofia di viaggio capaci di garantire il massimo rispetto per le popolazioni locali.
Il fai da te a tutti costi spesso si traduce in esperienze poco piacevoli, questo naturalmente in quelle aree isolate e remote che conservano intatto il loro fascino tradizionale, ma che proprio per questa ragione pongono delle difficoltà obiettive: prima fra tutte il gap linguistico.
Mete non convenzionali in Cambogia
Cominciamo dal dal sud est della Cambogia.
1. Il Mondulkiri
La regione del Mondulkiri è lontana dagli itinerari turistici più battuti. Ciò che vi colpirà al vostro arrivo sarà la terra rossa, onnipresente sulle strade. Tappeto del colore dell’ocra che offre incredibili spunti fotografici all’alba e al tramonto. Questa regione è un paradiso vergine di foreste e cascate. Poco distante dalla cittadina principale Sen Monorom le tribù Phnong stanno vivendo ancora in bilico tra una civilizzazione che stenta ad imporsi e ritualità tribali tuttora presenti e parte integrante della cultura locale.
2. Il Ratanakiri
Più a nord lungo una strada interna che attraversa la giungla arriviamo all’altra grande regione selvaggia dell’est della Cambogia: il Ratanakiri.
Banlung ne è la città principale. Rimarrete stupiti dal mercato locale infinitamente lontano da quanto il viaggiatore occidentale può anche solo immaginare. Il cibo è lì di fronte a voi in una totale sovrapposizione di specie, in un caos che sottintende un ordine asiatico che sempre si fa fatica a comprendere. Ma è attraverso la foresta e le tribù locali che vi abitano che l’immersione nella cultura più tradizionale del passato cambogiano è possibile. La guida è indispensabile. Attraverso un itinerario fluviale si arriva nelle zone abitate dalla tribù Kachok.
Avrete la possibilità di immergervi in un lago vulcanico del diametro di più di 700 mt. , oppure di visitare miniere di gemme o ancora le imponenti cascate di Cha Ong: le potrete ammirare da dietro il flusso d’acqua come in un film del buon vecchio Indiana Jones.
Itinerari avventura in Laos
3. Il Plateau Bolaven
Procedendo ancora verso nord e attraversando il confine che separa la Cambogia dal Laos ci avventuriamo sul Plateau Bolaven.
Un altopiano incontaminato che si staglia dalla pianura circostante con la maestosità di un luogo magico. Lo vedrete circondato da nuvole e mano a mano che la strada ci conduce sempre più in alto percepirete il cambio di temperatura e il paesaggio acquisterà l’intensità di un verde bottiglia. La natura qui è rigogliosa. Il prodotto locale per eccellenza ettari ed ettari di coltivazioni di caffè.
Il trekking fino al Dan Sin Say Plateau attraversa i villaggi locali delle tribù Alok, Nge, Katu.
Il Bolaven è il luogo ideale per escursioni di uno o più giorni con panorami mozzafiato (proprio il caso di dirlo) su spettacolari meraviglie naturali come le cascate di Tad Fane.
4. Il Mekong e il Laos più selvaggio
Seguiamo il corso del Mekong in direzione nord e dopo un lungo tragitto attraverso pianure e risaie, risalendo valli strette tra scoscese pareti di roccia arriviamo alla cittadina di Luang Namtha. Siamo in ancora in Laos in una delle zone più selvagge.
Attorno a voi montagne che potrete percorrere in trekking poco impegnativi ed estremamente gratificanti dal punto di vista naturalistico e faunistico. Piantagioni di riso di montagna e le abitazioni locali delle tribù Khmu immerse nella foresta. Vi accoglierà una popolazione ospitale e pronta agli scambi, per questo una guida competente e una buona dose di adattabilità sono requisiti indispensabili per godere al meglio di questa esperienza. Date un’occhiata alle abitazioni su trampoli delle tribù Akha presso il villaggio di Aieng parte dell’itinerario che vi proponiamo. Sarà sicuramente una buona opportunità per iniziare a fantasticare e perché no a preparare le valigie.
5. Un viaggio diverso dal solito in Uzbekistan
Davanti a un deserto che si estende a perdita d’occhio come quello dell’Aralkum, non ci si può che domandare che cosa ci facciano lì tutte quelle carcasse di navi arrugginite. L’Uzbekistan è uno stato senza sbocchi sul mare, eppure a Moynaq si trova un vero e proprio cimitero delle navi. La spiegazione a questo piccolo mistero si trova nei libri di storia, ma anche nel moderno Museo della storia regionale e del Mar d’Aral che sorge verso il centro della cittadina.
L’attuale deserto dell’Aralkum non è altro che il fondale del mare di Aral, un tempo uno dei più vasti laghi del pianeta, quasi completamente prosciugato nel corso del ventesimo secolo per via di politiche di irrigazione non esattamente sostenibili. Il prelievo d’acqua ha portato al deserto, alla distruzione di ecosistemi e di attività umane, come quelle dei pescatori. Per chi vive a Moynaq, le sfide non sono finite: c’è chi ancora ricorda il mare di Aral e chi invece deve immaginare un futuro senza di esso. Visitare Moynaq e il deserto dell’Aralkum è un’esperienza che va oltre i soliti itinerari turistici: un viaggio non convenzionale che ci fa riflettere su sostenibilità e cambiamento.
6. Viaggi non convenzionali nel Vietnam del nord
La nostra proposta di itinerari non convenzionali si conclude tra le alture del Vietnam del nord attraverso una diversità etnica unica perché lontana dagli itinerari turistici più battuti.
Si tratta di un viaggio che richiede pazienza e spirito di adattamento, ma che vi ripagherà perché capace di emozionare. Bac Ha e la vicina Sapa sono i punti di partenza per trekking più o meno lunghi e di livelli variabili di difficoltà. Innumerevoli gli scorci fotografici e numerose le possibilità di scambi culturali con le etnie locali. Passare una notte o due presso i loro villaggi immersi nella foresta tropicale è un’esperienza che va oltre le parole. I poeti forse ne possono parlare, noi nel nostro piccolo ci limitiamo umilmente a farvi da guida e a garantirvi la migliore e più ricca esperienza possibile.